L’incontro sui banchi dell’università, alla facoltà di Biotecnologie, tra Valentina Fossati e Angela Simone non ha solamente prodotto una duratura amicizia ma ha permesso a queste due donne di confezionare un’opera di grande valore per comprendere a pieno il significato e il valore di due delle nuove frontiere della medicina moderna: le cellule staminali e la terapia genica.
La maggior parte dei non addetti ai lavori ha nella testa solo concetti vaghi, il più delle volte approssimativi quando non completamente distorti, che altro non sono se non un frullato di scienza, religione, politica e fantascienza, spesso anche dosate in maniera sbagliata. Perciò non stupisce che non siano comprese chiaramente certe notizie nelle quali si fa cenno a protocolli di editing genomico: il caso del dott. Hu, lo scienziato cinese che ha affermato di aver fatto nascere due gemelline dal patrimonio genetico modificato in laboratorio è un esempio e un ottimo punto di partenza per affermare l’importanza di opere divulgative su temi scientifici di attualità quale è "E l’uomo creò l’uomo"(Bollati Boringhieri), della biologa e giornalista scientifica Anna Meldolesi.
Una domanda molto franca, che ognuno di noi può rivolgere a se stesso. E, soprattutto, di grande attualità in un momento come questo in cui si sente sempre più spesso parlare di terapia genica, editing genomico e tecniche di modifica del DNA come CRISPR. I titoli delle più importanti testate mondiali, puntando al sensazionalismo della notizia, molto spesso suscitano allarme e preoccupazione nella popolazione che, di fronte a termini come “clonazione umana”, “modifica del genoma” o “forbici molecolari”, reagisce con freddezza e sfiducia immaginando gli scienziati come dei moderni dott. Moreau impegnati in strani e terribili esperimenti. Allo stato attuale delle ricerche scientifiche non ci possiamo permettere questo tipo di errore.
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