Approvazione

Il 19 maggio 2020 la Commissione Europea ha concesso l’approvazione condizionale per Zolgensma®, la terapia genica di AveXis per il trattamento dell’atrofia muscolare spinale

È finalmente arrivata anche in Europa l’approvazione condizionale per onasemnogene abeparvovec (con il nome commerciale Zolgensma®), la terapia genica per il trattamento di pazienti con atrofia muscolare spinale (SMA) e diagnosi clinica di SMA di tipo 1; oppure di pazienti con SMA che hanno fino a tre copie del gene SMN2. La comprensione dei meccanismi genetici alla base della SMA e lo sviluppo delle moderne terapie avanzate sta velocemente cambiando la storia della malattia. Mentre risdiplam e nusinersen promuovono la produzione della proteina funzionale, onasemnogene abeparvovec è in grado di correggere il difetto genetico alla base della malattia con un unico trattamento (terapia 'one shot') rivoluzionando il trattamento della malattia genetica neuromuscolare che solo in Europa colpisce 550-600 nuovi nati ogni anno.

Nel 95% dei casi la SMA è causata da specifiche mutazioni a carico nel gene SMN1 che codifica la proteina SMN (Survival Motor Neuron), essenziale per la sopravvivenza e il normale funzionamento dei motoneuroni. I pazienti affetti da SMA hanno un numero variabile di copie di un secondo gene, SMN2, che produce però una forma accorciata della proteina SMN con una funzionalità ridotta rispetto alla proteina completa (quella codificata dal gene SMN1 sano). Il numero di copie del gene SMN2, e quindi la parziale funzionalità della proteina SMN, è alla base della grande variabilità della patologia, con forme più o meno gravi e un ventaglio sintomatico molto ampio. I bambini affetti dalle forme più gravi di SMA hanno una severa compromissione delle funzionalità muscolari: infatti, non riescono a sedersi, gattonare e camminare in modo autonomo e possono avere difficoltà anche nella respirazione e nella deglutizione. Fino a pochi anni fa non esistevano opzioni terapeutiche per i pazienti, ma l’arrivo di nusinersen nel 2017 in Europa (e, nello stesso anno, in Italia) è stato il primo degli importanti passi che la scienza sta facendo per combattere la SMA, il più recente dei quali è proprio l’approvazione di Zolgensma® da parte della Commissione Europea. Mentre nusinersen non agisce sul gene mutato SMN1 bensì su SMN2, consentendo a questo secondo gene di produrre una proteina completa in grado di funzionare normalmente e di sostituire la proteina SMN originariamente mancante, onasemnogene abeparvovec fornisce all’organismo direttamente la copia sana del gene SMN1, andando quindi ad agire alla radice del difetto genetico.

Negli ultimi 12 mesi le notizie relative all’approvazione di Zolgensma® nel mondo sono state diverse. Infatti, è trascorso ormai un anno dall’approvazione da parte della Food and Drug Administration (FDA) statunitense della terapia genica prodotta da AveXis - azienda inglobata da Novartis - per il trattamento di pazienti pediatrici con SMA di età inferiore ai due anni con mutazioni bi-alleliche del gene SMN1. A circa 2 mesi fa risale invece l’approvazione del Ministero per la salute, il lavoro e il benessere (MHLW, Ministry of Health, Labour and Welfare) giapponese per il trattamento della SMA in pazienti di età inferiore ai due anni, compresi quelli pre-sintomatici alla diagnosi. L’approvazione nel Vecchio Continente arriva dopo il parere positivo del Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) dell’European Medicines Agency (EMA), espresso a fine marzo. L'opinione del CHMP si basava sugli studi STR1VE-US (Fase III) e START (Fase I), che hanno valutato l'efficacia e la sicurezza di un'unica infusione endovenosa di Zolgensma in pazienti sintomatici SMA di tipo 1 di età inferiore ai 6 mesi al momento del dosaggio, che avevano rispettivamente una o due copie del gene SMN2. Sono ancora in corso STR1VE-EU, studio europeo di Fase III su pazienti di età inferiore ai 6 mesi, e SPR1NT, studio di Fase III sull’utilizzo di una singola infusione endovenosa di terapia in pazienti presintomatici (meno di 6 mesi al momento della somministrazione) con la delezione bi-allelica del gene SMN1 e con 2 o 3 copie di SMN2.

L’approvazione europea, che riguarda neonati e bambini con SMA fino a 21 kg di peso (secondo la posologia approvata), si applica a tutti i 27 Stati membri dell'Unione Europea, oltre ad Islanda, Norvegia, Liechtenstein e Regno Unito. “L’approvazione odierna introduce progressi tangibili nello sfruttamento del potere trasformativo della terapia genica”, ha affermato Eugenio Mercuri, professore di Neurologia pediatrica presso l’Università Cattolica di Roma. “L’approvazione di Zolgensma® fornisce ai medici un nuovo, importante strumento per curare i pazienti con SMA. I risultati che abbiamo osservato finora per Zolgensma® nello studio clinico STR1VE-EU mostrano uno straordinario tasso di sopravvivenza alla conclusione della sperimentazione, con la maggior parte dei pazienti che ha raggiunto traguardi funzionali – come sedersi senza supporto – che non sarebbero mai stati ottenuti in neonati non trattati”.

L’approvazione da parte della Commissione Europea vuol dire che la terapia genica in questione ha tutte le carte in regola e il semaforo verde per lo sbarco in Europa, ma ciò non implica automaticamente l’autorizzazione per l’accesso ai pazienti in Europa. Per questo ci vuole un secondo passaggio autorizzativo che dipende dalle singole agenzie regolatorie in ogni Stato membro. Per quanto riguarda l’Italia, non è ancora possibile conoscere le tempistiche di approvazione, anche se la speranza è che siano brevi. “Non sappiamo ancora cosa farà l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), ma la direzione è quella giusta. Per ora possiamo affermare che siamo stati molto attivi con il reclutamento dei pazienti per le sperimentazioni cliniche nel nostro Paese e che i risultati sono in linea con quelli statunitensi. In poco tempo, siamo passati da non avere scelta – e garantire solo supporto per la gestione dei sintomi - a poter offrire diverse opzioni terapeutiche: si tratta di un notevole miglioramento per pazienti e famiglie”, conclude Mercuri.

E sono proprio pazienti e famiglie ad essere al centro di questa notizia e delle ripercussioni che potrà avere sui piccoli pazienti nel prossimo futuro. “Noi come FamiglieSMA siamo estremamente contenti di questa notizia. Stiamo lavorando da tempo a stretto contatto con l’azienda e i clinici per poter aiutare le istituzioni a comprendere l’urgenza e l’importanza di questo trattamento per la nostra comunità”, commenta Anita Pallara, Consiglio Direttivo di FamiglieSMA. “I nostri clinici stanno continuando, dove ritengono necessario, a richiedere un accesso anticipato per Zolgensma® per i bimbi, specialmente nel caso di nuove diagnosi. Fino a questo momento non abbiamo avuto esiti positivi, ma ci auguriamo che con l’approvazione europea le cose cambino. Ci aspettiamo comunque un’approvazione in Italia nel più breve tempo possibile”.

Anche AveXis conferma il suo impegno nel lavorare a stretto contatto con le istituzioni sanitarie, la comunità scientifica e le associazioni di pazienti, per far sì che la terapia possa essere accessibile al più presto anche in Italia. Per il momento l’accesso immediato a Zolgensma®, in funzione delle indicazioni, sarà disponibile in Francia – attraverso il quadro ATU – e a breve in Germania. La casa farmaceutica sta perseguendo la registrazione in circa 30 Paesi, con decisioni regolatorie attese in Svizzera, Canada e Australia tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021. Per quanto riguarda l’accesso al farmaco, dato che i costi di gestione della SMA sono molto elevati (fino a 4 milioni di euro per ciascun paziente entro i primi 10 anni di vita) e che bisogna intervenire il prima possibile, l’azienda offrirà un programma, chiamato “Day One”, per consentire l’accesso immediato alla terapia genica. “Day One” è un piano globale che prevede una varietà di opzioni di rimborso valutabili al momento dell’approvazione, ma che ovviamente dovrà essere compatibile ed allineato alle regolamentazioni e legislazioni di ciascun Paese. È quindi necessario aspettare le disposizioni dall’AIFA per avere le idee più chiare relativamente all’approvazione e alle modalità di accesso in Italia.

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