Blue cells

Si tratta della seconda terapia CAR-T disponibile nel nostro Paese, indicata per il trattamento di pazienti adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B e con linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B (due forme aggressive di linfoma non Hodgkin), recidivanti o refrattari, dopo due o più linee di terapia sistemica

Era nell’aria da tempo e, finalmente, oggi anche la seconda terapia CAR-T, approvata in Europa ad agosto 2018, sarà rimborsata dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Si tratta di axicabtagene ciloleucel (nome commerciale Yescarta) di Gilead Sciences, indicata come trattamento di pazienti adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B (Dlbcl, diffuse large B cell lymphoma) e con linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B (Pmbcl, primary mediastinal B-cell lymphoma), recidivanti o refrattari, dopo due o più linee di terapia sistemica. L’approvazione segue quella di tisagenlecleucel (nome commerciale Kymriah), sviluppata da Novartis, prima terapia CAR-T a essere arrivata nei centri clinici italiani dopo il semaforo verde di AIFA lo scorso 7 agosto .

Cos’è una terapia CAR-T
Come tutte le terapie CAR-T anche axicabtagene ciloleucel si basa sull’ingegnerizzazione delle cellule T (o linfociti T) del sistema immunitario del paziente, che vengono “potenziate” per combattere il tumore. Il farmaco in questo caso viene prodotto a partire dai linfociti T del paziente, prelevati dal sangue dello stesso in un centro trasfusionale autorizzato, mediante un processo chiamato leucaferesi. Le cellule T vengono poi inviate in officine specializzate che hanno il compito di modificarle geneticamente. Utilizzando un vettore virale viene inserito un gene in grado di far esprimere, sulla superficie delle cellule un recettore chimerico (il recettore dell’antigene chimerico, CAR, a cui la terapia deve il suo nome). Per questo motivo le terapie CAR-T sono considerata terapie geniche, perché agiscono attraverso l'inserzione di materiale genetico all'interno delle cellule dell’organismo umano. Grazie al recettore dell’antigene chimerico i linfociti possono così riconoscere il tumore e legarsi ad esso distruggendolo. Infine le cellule CAR-T vengono moltiplicate in laboratorio, congelate e inviate al centro dove saranno re-infuse al paziente.

Axicabtagene ciloleucel
Axicabtagene ciloleucel è stata sviluppata da Kite, società biofarmaceutica in seguito acquistata da Gilead Sciences. Negli studi clinici che hanno portato alla sua approvazione, ha dimostrato di poter indurre una risposta completa (nessun tumore rilevabile) in una percentuale di pazienti con Dlbcl e Pmbcl recidivato o refrattario. Si tratta di due forme aggressive di linfoma non Hodgkin (NHL) – un gruppo di tumori del sistema linfatico in cui i linfociti aumentano in maniera incontrollata fino a creare masse neoplastiche – il primo è la forma più comune, mentre il linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B rappresenta un raro sottotipo di DLBCL. Più nel dettaglio, l'approvazione di axicabtagene ciloleucel è supportata dai risultati dello studio clinico ZUMA-1, a braccio singolo, condotto in soggetti adulti con NHL aggressivo e refrattario. Nello studio, il 72% dei pazienti (73/101) trattati con una singola infusione di axicabtagene ciloleucel ha risposto alla terapia, con il 51% (52/101) che ha ottenuto una risposta completa (valutata da un comitato di revisione indipendente ad un follow-up mediano di 15,1 mesi). A un anno dall'infusione, il 60% dei pazienti era vivo, mentre la sopravvivenza globale (OS) mediana non è stata raggiunta. Nella Determina pubblicata in Gazzetta ufficiale si indica anche il prezzo ex factory del trattamento, che è pari a 327 mila euro.

Un trattamento rivoluzionario
“Si tratta di una strategia immunoterapica di ultimissima generazione – ha dichiarato Paolo Corradini, direttore della divisione di Ematologia, Fondazione Irccs Istituto nazionale dei tumori e presidente della Società italiana di ematologia (Sie) – un farmaco vivente rappresentato dalle cellule stesse del paziente geneticamente modificate in laboratorio in modo da renderle capaci di riconoscere ed eliminare le cellule tumorali. Ciò che è davvero rivoluzionario nel caso delle CAR-T è che contrariamente a tanti nuovi farmaci, sono terapie che hanno l'intento di guarire. Esistono pazienti che non avevano alternative terapeutiche e che sono in remissione completa dopo 5 anni”.

Terapie poco sostenibili?
Resta ancora da sciogliere il nodo del costo delle terapie CAR-T , al momento ancora molto elevati e non molto sostenibili per i servizi sanitari nazionali. E se le aziende già da tempo stanno lavorando a processi produttivi più economici, c’è anche chi ipotizza sistemi di pagamento differenti da quelli usati in passato. Nel caso di Axicabtagene ciloleucel per esempio il pagamento all'azienda avverrà secondo un sistema di “payment by results”, ovvero in funzione dei risultati, secondo una sorta di pagamento “a rate”. Come si legge nella Determina dell'AIFA, l'accordo di rimborsabilità prevede “uno sconto obbligatorio sul prezzo ex factory, da praticarsi alle strutture sanitarie pubbliche, ivi comprese le strutture sanitarie private accreditate con il Servizio sanitario nazionale, e una modalità di pagamento condizionato (payment at result) a 180, 270 e 365 giorni, come da condizioni negoziali”.

 

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