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Presentati al Congresso Annuale dell’EBMT gli ultimi risultati degli studi clinici sulla terapia genica sviluppata da bluebird bio che mira a colpire la causa genetica della malattia

Per molte persone più confortanti delle buone parole sono i solidi numeri, e quelli della terapia genica lasciano intravedere un futuro di spiragli per gravi patologie oggi considerate incurabili. Infatti, in occasione del 46° Congresso Annuale della European Society for Blood and Marrow Transplantation (EBMT) - svoltosi in forma virtuale dal 29 agosto al 1 settembre - bluebird bio, azienda biotecnologica impegnata nello sviluppo di terapie avanzate per diverse malattie genetiche e tumori, ha presentato incoraggianti aggiornamenti riguardo al programma di sviluppo clinico della terapia genica sperimentale per l’adrenoleucodistrofia cerebrale (CALD), una malattia neurodegenerativa che colpisce nell’infanzia.

In particolare, sono stati diffusi gli ultimi risultati degli studi clinici in corso su elivaldogene autotemcel (più semplicemente chiamata eli-cel), una terapia genica sperimentale ideata per i pazienti affetti da CALD, compresi i dati aggiornati a lungo termine. L’adrenoleucodistrofia cerebrale è la forma più grave di adrenoleucodistrofia (ALD), un raro disturbo metabolico collegato al cromosoma X, ed è scatenata dalle mutazioni del gene ABCD1. La principale conseguenza della patologia è la degenerazione della guaina mielinica che protegge le cellule nervose del cervello, avviando così un processo neurodegenerativo che conduce, in ultima istanza, al decesso del malato. Eli-cel è una terapia genica ex-vivo che sfrutta il vettore lentivirale Lenti-D per portare le copie “sane” del gene ABCD1 all’interno delle cellule staminali ematopoietiche (CSE) prelevate dal paziente stesso. Ciò permette la sintesi della proteina ALDP senza la quale vi è un accumulo tossico di acidi grassi a catena molto lunga (VLCFA) nelle strutture nervose che è coinvolto nella genesi della patologia.

La terapia genica per l'adrenoleucodistrofia costituisce un’infusione di speranza per i pazienti, in modo particolare per quel 40% di individui maschi nei quali si sviluppa la CALD. Al Congresso Annuale dell’EBMT, bluebird bio ha presentato i risultati degli studi clinici di Fase II/III, rispettivamente Starbeam (ALD-102) e lo studio di estensione LTF-304. L’endpoint primario di efficacia dello studio ALD-102 era la percentuale di pazienti vivi e senza disabilità funzionali maggiori al 24esimo mese di follow-up: l’87% degli individui arruolati ha centrato l’obiettivo. Non solo, la terapia è risultata ben tollerata dal momento che non sono stati segnalati eventi di malattia acuta da rigetto (Graft Versus Host Disease, GVHD) in seguito al trattamento con eli-cel. Inoltre, sono stati presentati i dati aggiornati dello studio di Fase III ALD-104, attualmente in fase di reclutamento e la cui conclusione è prevista per i primi mesi del 2024. Lo studio ALD-104 ha arruolato - sino al momento della presentazione dei dati - 13 pazienti nei quali è stato osservato un buon livello di attecchimento delle cellule trapiantate.

Eli-cel ha già ottenuto la designazione di farmaco orfano sia in Europa che negli Stati Uniti. Inoltre, la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha concesso lo status di terapia innovativa per il trattamento della CALD, mentre l'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha inserito eli-cel nel programma Priorities Medicines (PRIME) a luglio 2018. Secondo le dichiarazioni di bluebird bio la domanda di autorizzazione in commercio per eli-cel sarà presentata entro la fine del 2020 in Europa, ed entro la metà del 2021 negli Stati Uniti.

Per maggior dettagli sulla terapia e sui dati degli studi presentati è possibile consultate l’articolo pubblicato su Osservatorio Malattie Rare.

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