Alessandro Aiuti Vicedirettore Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica (SR-Tiget)

Sviluppare terapie per le malattie rare e renderle disponibili ai pazienti: l’intervento della no profit per salvare la terapia salvavita rispecchia perfettamente la sua mission

A luglio dell’anno scorso condividevamo l’appello di Fondazione Telethon per scongiurare il ritiro dal mercato di terapie geniche efficaci e già approvate per il trattamento di malattie rare e ultra-rare. L’attenzione, dopo due terapie geniche già ritirate dal mercato europeo, era allora focalizzata su Strimvelis: approvata in Europa nel 2016, è stata tra le prime terapie avanzate arrivate sul mercato e ha salvato la vita a oltre 40 bambini nel mondo. Si tratta di una terapia genica per il trattamento dell’ADA-SCID - una malattia molto rara in grado di distruggere il sistema immunitario, lasciando l’organismo in balia delle infezioni - ed è stata il frutto della collaborazione tra l'Istituto San Raffaele Telethon per la terapia genica (SR-TIGET) che l’ha sviluppata, l’azienda GSK che l’ha portata a registrazione e, infine, Orchard Therapeutics cui è stata trasferita per la commercializzazione. Di fronte alla possibilità di perdere questa terapia a causa della rinuncia della biotech, Fondazione Telethon ha deciso di intervenire e ora ha ricevuto il via libera dalla Commissione Europea.

Il primo passo è stato quello di cambiare lo statuto della Fondazione per includere l’opzione della commercializzazione di farmaci”, spiega il dott. Stefano Benvenuti, Responsabile Relazioni Istituzionali. Essendo una no profit, per di più con una storia trentennale, non è scontato mettere in pratica un cambiamento del genere. “Il Ministero del Lavoro, ente che ha autorizzato questo passaggio, è stato inizialmente spiazzato dalla richiesta ma, dato che il margine di guadagno è minimo, la richiesta è stata accolta. L’argomento principale per ottenere questa autorizzazione si è basato fondamentalmente sulla mission di Telethon: non potevamo permettere che una terapia genica efficace e già autorizzata e immessa sul mercato – oltretutto sviluppata dai nostri ricercatori – non fosse più disponibile per i pazienti che ne avrebbero avuto bisogno in futuro. Farsene carico era l’unica opzione possibile”, commenta Benvenuti.

Strimvelis, che nel 2021 ha ricevuto il parere positivo dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) per il mantenimento in commercio per ulteriori 5 anni, è una terapia genica ex vivo indicata per i pazienti affetti da ADA-SCID per i quali non sia disponibile un donatore di midollo compatibile. Questa malattia genetica rara, infatti, azzera le difese immunitarie: il gene colpito dalla mutazione serve a produrre l’enzima ADA, essenziale per mantenere in attività i linfociti che servono a combattere le infezioni. È possibile intervenire con la terapia sostitutiva enzimatica oppure con le iniezioni di antibiotici e le infusioni di immunoglobuline per tamponare i sintomi ma, senza un trattamento risolutivo, la sopravvivenza difficilmente supera i 2 anni di vita. Un’alternativa possibile ed efficace dal punto di vista del risultato è il trapianto di cellule staminali ematopoietiche, ma è una procedura vincolata alla disponibilità di un donatore compatibile.

Abbiamo incontrato una buona apertura da parte delle istituzioni, approccio che in una situazione del tutto nuova come questa non è per nulla scontato”, prosegue Stefano Benvenuti. “È fondamentale sottolineare che Fondazione Telethon non vuole sostituirsi alle aziende: siamo intervenuti solo nel momento in cui il profit si è tirato indietro, per motivazioni comprensibili quali possono essere quelle economiche ma, visto che sono scelte che si ripercuotono sulle persone che hanno bisogno del farmaco, non potevamo sottrarci anche noi. Telethon, da sempre al servizio dei pazienti, ha iniziato a lavorare per ‘mettere in piedi’ un sistema di gestione, supervisione e farmacovigilanza come quello di un’azienda: dal punto di vista regolatorio dovremo comportarci come una biotech ed è giusto così, specialmente perché tutti i passaggi richiesti sono a tutela dei pazienti”. Un’altra terapia genica approvata, sviluppata anche questa dall’SR-Tiget, è quella per la leucodistrofia metacromatica, che resta in mano ad Orchard Therapeutics.

La terapia genica per l’ADA-SCID sarà prodotta nell’officina farmaceutica attuale, ma sotto la responsabilità di Telethon. Inoltre, la Fondazione non ha una struttura dedicata all’accesso dei farmaci, e non ha interesse a svilupparla. “Il San Raffaele resterà l’unico centro riconosciuto per la somministrazione di Strimvelis e l’impegno più grande sarà quello di portare i pazienti che ne hanno bisogno in Italia: Telethon, infatti, non ha la forza o il potere economico per trattare il prezzo e le modalità di rimborso in altri Paesi”.

Dal punto di vista del cambiamento e della sostenibilità di questa operazione le sfide non sono però finite. Il fatturato annuo del farmaco è talmente basso da coprire a malapena le spese per mantenerlo sul mercato ma, oltre alla produzione vera e propria e alla somministrazione, ci sono le quote da pagare all’ente regolatorio. L’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) non fa differenze tra distributore aziendale, no profit o accademici, ma ci sono sconti solo per le piccole imprese. “Telethon non ha i numeri per rientrare nella definizione europea di piccola o media impresa e dovrebbe pagare come una qualsiasi multinazionale che vende un farmaco con un mercato più ampio, come ad esempio una terapia per il diabete che vende milioni di dosi. Le tariffe regolatorie, per essere sostenibili, dovrebbero essere proporzionali al fatturato, ma oggi non è così e dovremo farci i conti. Ci teniamo a dire che, se mai si dovessero generare degli utili dalla vendita di Strimvelis, queste risorse verranno reinvestite in ricerca”, conclude il Responsabile Relazioni Istituzionali della no profit. Una scelta perfettamente in linea con gli obiettivi di Fondazione Telethon.

Ora che la decisione della Commissione Europea è stata presa e, dato che ad agosto c’è il fermo degli impianti di produzione per la manutenzione annuale, da settembre Strimvelis è ufficialmente fornito da Telethon. “Ci auguriamo di trattare un paziente entro la fine dell’anno e speriamo che questa operazione venga compresa, in Italia così come negli altri Paesi, e supportata”.

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