Un team di ricerca dell'Indiana University School of Medicine ha messo a punto una strategia innovativa per ripristinare la versione completa della distrofina
Sabato 7 settembre si celebrerà l’undicesima Giornata Mondiale di sensibilizzazione sulla distrofia muscolare di Duchenne (World Duchenne Awareness Day, WDAD). Uno dei temi più sentiti dalla comunità è ovviamente quello di una cura, che purtroppo ancora non è stata trovata: la terapia genica è da anni al centro dell’interesse di chi cerca una soluzione terapeutica per la distrofia muscolare di Duchenne, con qualche traguardo raggiunto ma senza reali rivoluzioni. L’approccio più studiato – e già autorizzato come trattamento negli Stati Uniti – si basa sulla terapia genica per la produzione di una forma ridotta, ma funzionale, della distrofina. Uno studio pubblicato a luglio su Nature Communication, punta, invece, a ripristinare la versione completa della proteina.
La distrofia muscolare di Duchenne (DMD) è una malattia genetica rara causata da mutazioni nel gene che codifica la distrofina, proteina fondamentale per l’integrità e la funzionalità delle cellule muscolari. Questa carenza porta a una progressiva debolezza e degenerazione dei muscoli del corpo, compresi il diaframma e il cuore. Con il tempo, i pazienti Duchenne - quasi unicamente maschi per via dell’ereditarietà legata al cromosoma X - vanno incontro a perdita della deambulazione e dell’uso delle braccia, con la comparsa di insufficienza cardiaca e respiratoria che portano ad una morte precoce.
Le terapie geniche sviluppate finora per la DMD – di cui una approvata lo scorso anno negli Stati Uniti – prevedono l’utilizzo di una versione ridotta della distrofina, chiamata mini- o micro-distrofina. Questo perché i vettori virali adenoassociati (AAV) hanno un limite piuttosto basso riguardo alle dimensioni del carico da trasportare e, come se ciò non fosse sufficiente, il gene che codifica per la distrofina è il più grande che si conosca. Queste versioni più piccole della distrofina compensano parte del difetto genetico ma non completamente poiché mancano di alcuni domini funzionali della proteina. I ricercatori dell'Indiana University School of Medicine (Stati Uniti), consapevoli di questi limiti, hanno compiuto un passo avanti: sviluppare una nuova terapia genica in grado di ripristinare la distrofina nella sua forma intera. Si tratta solo di un primissimo passo – poiché la strategia è stata testata solo su modelli murini – ma i risultati incoraggianti sui miglioramenti nel tessuto muscolare e nella forza complessiva lasciano sperare che potrebbe portare allo sviluppo clinico di nuove strategie terapeutiche.
Sulla base dell'esperienza acquisita con i virus adenoassociati per veicolare geni terapeutici di grandi dimensioni nelle cellule target, Renzhi Han e il suo team hanno sviluppato un sistema di vettori a triplo virus adenoassociato per veicolare nei muscoli una versione completa della distrofina. “Abbiamo ottimizzato e testato il nostro nuovo sistema a tre vettori per assicurarci che producesse e assemblasse efficacemente la proteina distrofina a lunghezza completa”, ha dichiarato Han. “I nostri dati hanno confermato che siamo riusciti a ripristinare la distrofina completa sia nei muscoli scheletrici che in quelli cardiaci dei topi affetti da DMD, migliorando in modo significativo la salute, la forza e la funzionalità dei muscoli”.
Han ha depositato una domanda di brevetto provvisorio per la sua piattaforma a triplo vettore e sta collaborando con l'Ufficio Innovazione e Commercializzazione dell’Indiana University. Sta, inoltre, cercando di ottenere ulteriori finanziamenti e collaborazioni per portare avanti la sperimentazione fino alla fase clinica. “Credo che questo nuovo approccio di terapia genica offra ai pazienti vantaggi significativi rispetto a ciò che è attualmente disponibile, e sono ansioso di portarlo alla fase di sviluppo clinico”, ha aggiunto.
Se trovare una terapia efficace resta l’obiettivo principale per pazienti, famiglie, medici e ricercatori, è importante non perdere di vista la cosa più importante: le persone. Il tema di questa giornata mondiale di sensibilizzazione sulla distrofia muscolare di Duchenne porta l’attenzione proprio su questo: lo slogan scelto è, infatti, “Raise your voice for Duchenne” (alza la tua voce per la Duchenne) per sostenere i diritti, l'inclusione e il benessere delle persone affette da DMD. Dal suo canto Osservatorio Terapie Avanzate coglie l’occasione per usare la propria voce per rinforzare sempre più la corretta informazione su questa grave malattia rara e sulle opzioni terapeutiche disponibili e in via di sviluppo.