Il suo progetto di ricerca, portato avanti al San Raffaele di Milano, ha l’obiettivo di sviluppare approcci con le cellule CAR-T da usare contro i tumori solidi
Sono ben 408 i prestigiosi finanziamenti ERC “Starting Grants” assegnati ai ricercatori europei nei giorni scorsi dal Consiglio Europeo per la Ricerca (ERC), la principale organizzazione europea nata per incoraggiare la ricerca di eccellenza finanziando ricercatrici e ricercatori, giovani, brillanti e creativi di qualsiasi nazionalità ed età. Tra coloro che hanno ottenuto l’ambitissima borsa figura anche la dott.ssa Monica Casucci, responsabile dell’Unità di ricerca Immunoterapie Innovative presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano. Del suo progetto di ricerca, incentrato sulle terapie a base di cellule CAR-T, aveva parlato all’Osservatorio Terapie Avanzate all’inizio di quest’anno, descrivendo la formazione di uno strato di zuccheri con cui i tumori solidi sono in grado di difendersi dall’attacco di certe terapie immunitarie.
Da molti anni la dott.ssa Casucci, insieme al suo gruppo di ricerca, si occupa dello sviluppo di terapie innovative contro tumori aggressivi e ancora difficili da trattare attraverso la tecnologia CAR-T. La tecnica messa a punto da Casucci presso il San Raffaele prevede di prelevare i linfociti T del paziente e potenziarli, rendendoli capaci di riconoscere un recettore tumorale chiamato CD44v6. Questo bersaglio terapeutico ha il grande vantaggio di essere espresso da molteplici tipi tumorali, inclusi diversi carcinomi e sarcomi, aprendo la possibilità di una applicazione delle CAR-T anti-CD44v6 anche in tali contesti. “Le terapie CAR-T stanno dando ottimi risultati contro i tumori del sangue (leucemie e linfomi), ma il nostro attuale obiettivo è riuscire a rendere questa tecnologia sempre più efficace anche per tumori solidi aggressivi, come quello al pancreas, al polmone, all’ovaio e alla vescica”, spiega Casucci che, al termine di un rigoroso processo di selezione della durata di quasi un anno da parte dell’ERC, è risultata tra i 41 ricercatori italiani vincitori.
Laureata in Biotecnologie cellulari e molecolari con lode all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, Monica Casucci ha conseguito un dottorato di ricerca alla Open University (Gran Bretagna) e, durante il percorso di studi, ha trascorso un periodo a Houston (Texas), prima di decidere di proseguire la sua carriera scientifica all’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, dove ora dirige un proprio gruppo di ricerca nella Divisione di Immunologia, Trapianti e Malattie Infettive. Il progetto di ricerca con cui ha ottenuto il finanziamento europeo si basa sull’ingegnerizzazione dei linfociti T con fattori in grado di bersagliare la glicosilazione, ovvero lo scudo zuccherino che aiuta le cellule maligne ad evadere la risposta immunitaria. L’approccio ha l’ambizione di superare contemporaneamente diverse barriere protettive erette dalle cellule tumorali e, in prospettiva, potrebbe trovare applicazione anche in altri contesti, come le infezioni virali. Il progetto porterà, inoltre, allo sviluppo di piattaforme tecnologiche innovative e modelli preclinici finalizzati alla messa in opera di immunoterapie sempre più efficaci contro il cancro.
“Sono molto felice di questo importante riconoscimento, che permetterà a me e al gruppo che dirigo di mettere le biotecnologie al servizio della medicina per raggiungere anche nei tumori solidi i successi ottenuti con le cellule CAR-T nei linfomi a cellule B”, ha commentato Casucci. “Il mondo della ricerca è difficile, ma mai monotono, in continuo divenire e ispirato non solo dalla curiosità e dalla sete di conoscenza, ma anche dalla consapevolezza che si sta facendo qualcosa che potrebbe avere un impatto importante sulla vita delle persone e sul futuro dei nostri figli”.