Non c’è dubbio che questo sia un momento particolarmente caldo per le terapie a base di cellule CAR-T visto che, a pochi giorni dal via libera dell’EMA alla procedura di valutazione accelerata per cilta-cel contro il mieloma multiplo, un’altra CAR-T ha ottenuto il semaforo verde di un ente regolatorio. Si tratta di lisocabtagene maraleucel (più semplicemente liso-cel, o Breyanzi per iniziare a familiarizzare con il nome commerciale) che la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha approvato lo scorso 5 febbraio per il trattamento delle forme plurirefrattarie di linfoma a grandi cellule B (LBCL) nei pazienti adulti.
Oggi è la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza: giunta alla VI edizione, è l’occasione per stimolare il raggiungimento della parità di genere in termini di opportunità educative e di carriere scientifiche. Non una mera celebrazione della scienza al femminile, bensì un’occasione per sottolineare la fondamentale importanza della scienza e dell’uguaglianza di genere all’interno dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. In questa cornice si inserisce anche “She is a scientist”, un progetto editoriale nato nel 2017 con l’obiettivo di valorizzare l’apporto delle donne alla scienza.
Le tecnologie digitali stanno trasformando l’intera società, incluso l’ambito sanitario. Sono molteplici le possibilità offerte da strumenti e innovazioni tecnologiche: fare le visite a distanza, monitorare parametri vitali da casa, elaborare grandi quantità di dati che vengono prodotte quotidianamente. È importante analizzare tutte le sfaccettature di queste applicazioni innovative in sanità - dall’efficacia ai costi, dalla sicurezza all’usabilità - in modo da avere dei dati solidi su cui basare, nel caso ci fossero evidenze positive, l’implementazione e il rimborso dei servizi di digital health da parte dei sistemi sanitari. Un recente studio belga, ad esempio, ha valutato il rapporto costo-efficacia della teleriabilitazione cardiaca rispetto alla riabilitazione cardiaca fatta in un centro clinico.
Non si può dire che questa notizia ci prenda di sorpresa poiché i risultati preliminari, osservati nello studio clinico in corso, avevano fatto immediatamente pensare che la terapia sperimentale a base di cellule CAR-T nota come ciltacabtagene autoleucel (o più semplicemente cilta-cel) potesse avere un effetto significativo sui pazienti affetti da mieloma multiplo pluritrattati. Tuttavia, l’annuncio di Janssen - l’azienda farmaceutica produttrice, parte del gruppo Johnson & Johnson - con cui si rende noto che l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha iniziato una procedura accelerata di valutazione fa ben sperare per un prossimo arrivo di cilta-cel nel mercato europeo delle terapie avanzate.
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