La piccola Rylae-Ann, bambina thailandese affetta dal deficit di AADC, è rinata grazie alla terapia genica
Nelle fotografie pubblicate dall’Associated Press Rylae-Ann Poulin appare sorridente e felice mentre cammina, legge, corre, gioca, si arrampica e impara ad andare a cavallo: in una parola vive. Fa tutto quello che sarebbe lecito aspettarsi da una bimba di quattro anni. Solo che questa piccola thailandese non è una bambina come le altre. A causa di una rarissima patologia di origine genetica - il deficit di AADC, che comporta un’inadeguata sintesi di alcuni neurotrasmettitori - a un anno di vita Rylae-Ann non gattonava né parlava e non era neppure in grado di tenere il capo in posizione eretta. Poi la rinascita: il 13 novembre 2019 le è stata somministrata la terapia genica eladocagene exuparvovec e, da quel giorno, non ha fatto che migliorare.
IL DEFICIT DI AADC
Rylae-Ann è nata affetta dal deficit di decarbossilasi degli L-aminoacidi aromatici (deficit di AADC): una malattia genetica neurometabolica estremamente rara (circa 135 casi in tutto il mondo), dovuta a mutazioni bialelliche a carico del gene DDC. Il difetto cromosomico determina una carenza dell'enzima AADC, responsabile della sintesi dei neurotrasmettitori dopamina e serotonina. La conseguente alterazione della connettività cerebrale comporta gravi disturbi del movimento (distonia, ipocinesia, ipotonia o atassia), disabilità intellettiva, crisi oculogire, disturbi del respiro, reflusso gastroesofageo, ipoglicemia, irritabilità e pianto frequenti.
A diciotto mesi - poco prima di ricevere la terapia genica - Rylae-Ann non era in grado di muoversi né di parlare. Non riusciva a reggere il capo e suoi genitori, per paura che soffocasse nel sonno, si davano il cambio durante la notte per sorreggerle la testolina e permetterle di respirare agevolmente. La patologia era così grave che, in assenza di interventi terapeutici, la piccola non sarebbe sopravvissuta ai primi anni di vita. Per questo, quando è emersa la possibilità di arruolare la bambina in una sperimentazione clinica a Taiwan, i genitori non hanno avuto alcuna esitazione e si sono affidati alla scienza.
LA TERAPIA GENICA
Eladocagene exuparvovec è una terapia genica basata sul sierotipo del virus adeno-associato ricombinante 2 (AAV2) contenente una versione funzionante del gene DDC. Viene somministrato in un’unica infusione (one shot) direttamente nel putamen del cervello, attraverso un intervento stereotassico minimamente invasivo. Questa iniezione intracerebrale consente ai neuroni di riacquistare la capacità di sintetizzare dopamina e serotonina. Il farmaco è già approvato in Europa, ma in Italia è ancora in attesa dell’autorizzazione ufficiale da parte dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).
LA RINASCITA
Rylae-Ann è stata tra i primi pazienti a beneficiare della terapia genica eladocagene exuparvovec (nome commerciale Upstaza®) i cui risultati, a breve e lungo termine, sono stati sorprendenti. Adesso Rylae-Ann ha quattro anni: cammina, corre, nuota, legge, mangia autonomamente, frequenta la scuola dell’infanzia e si è appena iscritta a un corso di danza classica. “È stato come piantare dei semi e vederli germogliare” ha detto, entusiasta, il padre della piccola. (Fonte: Associated Press).
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