L’ente regolatorio statunitense ha approvato la prima terapia avanzata per il trattamento degli adulti affetti da diabete di tipo 1 con eventi ipoglicemici gravi
Una ridotta percentuale di persone affette da diabete di tipo 1 hanno difficoltà a controllare i livelli di zucchero nel sangue entro i limiti della norma: i ripetuti episodi di ipoglicemia sono pericolosi per la salute e richiedono assistenza medica e, a volte, si arriva all’ospedalizzazione. Proprio per questo motivo, la ricerca di una terapia efficace è al centro dell’interesse della scienza medica, anche in considerazione del fatto che il diabete affligge ben 529 milioni di persone nel mondo (Dati 2021, fonte: The Lancet). La terapia cellulare sperimentale donislecel (nome commerciale Lantidra) ha recentemente dato esiti positivi nei primi pazienti trattati e la Food and Drug Administration (FDA) ha deciso di concedere l’approvazione per il suo utilizzo negli Stati Uniti.
UNA MALATTIA EQUA
Il diabete - una malattia caratterizzata dalla presenza di quantità eccessive di glucosio nel sangue - è una delle principali cause di morte e disabilità in tutto il mondo e colpisce le persone indipendentemente dal Paese, dal gruppo di età e dal sesso. Stando ai dati pubblicati di recente su The Lancet, nel 2021 oltre mezzo miliardo di persone convivevano con questa patologia, con una percentuale dominante di casi di diabete di tipo 2. Questa forma, causata da una ridotta sensibilità all’insulina da parte dell’organismo o una ridotta secrezione di insulina, è prevenibile tramite accortezze nello stile di vita ed è collegata prevalentemente all’aumento dei casi di obesità nel mondo. In generale, è essenziale comprendere meglio le disparità nei fattori di rischio e l'onere del diabete tra le popolazioni, per sviluppare strategie per la gestione efficaci a livello locale e globale.
L’altra forma nota di diabete è quella di tipo 1, in cui il pancreas non produce insulina a causa della distruzione delle cellule beta, responsabili della produzione di questo ormone. Colpisce il 5-10% delle persone affette da diabete e insorge in gioventù e richiede cure per tutta la vita, in primis l'insulina che viene somministrata quotidianamente attraverso iniezioni multiple o tramite infusione continua con un microinfusore. Le cause non sono ancora note, ma c’è una componente di autoimmunità – motivo per cui viene classificata come malattia autoimmune - perché il sistema immunitario attacca le cellule beta.
Alcune persone con un sottotipo di diabete di tipo 1, che viene anche definito “fragile”, hanno difficoltà a gestire la quantità di insulina necessaria ogni giorno per prevenire l'iperglicemia (glicemia sopra ai valori standard) senza causare ipoglicemia (glicemia sotto ai valori standard). Inoltre, rappresenta la forma più grave e difficile della malattia perché può capitare che non ci si accorga di un abbassamento della glicemia: Lantidra rappresenterebbe una potenziale opzione terapeutica per questi pazienti.
LANTIDRA: UNA PRIMA APPROVAZIONE
L’azienda CellTrans ha recentemente ottenuto il via libera da parte della FDA per donislecel, prima terapia cellulare destinata ai pazienti con una forma particolare di diabete di tipo 1 caratterizzata da una gestione complessa dei livelli di glucosio nel sangue e da episodi ipoglicemici gravi. Si tratta di una condizione rara, che colpisce tre persone su mille con diabete insulino-dipendente ed è più comune nelle donne tra i 20 e i 30 anni, per ragioni che non sono ancora ben chiare.
Come spiegato sul comunicato stampa, si ritiene che il meccanismo d'azione principale di donislecel - terapia cellulare allogenica a base di cellule delle isole pancreatiche ottenute da donatori deceduti - sia la secrezione di insulina da parte delle cellule beta infuse. In alcuni pazienti, queste cellule infuse sono in grado di produrre una quantità sufficiente di insulina tale da non dover più ricorrere all’insulina. Donislecel viene somministrato in un'unica infusione nella vena porta epatica ed è possibile effettuare un'ulteriore infusione della terapia cellulare a seconda della risposta del paziente alla dose iniziale.
La terapia è stata testata in due studi clinici in aperto su un totale di 30 pazienti con diabete di tipo 1 che hanno difficoltà a riconoscere i segnali di allarme di un episodio di ipoglicemia, come vertigini, sudorazione, stanchezza e battito cardiaco accelerato o accelerato. Complessivamente, 21 dei partecipanti allo studio non hanno avuto bisogno di iniezioni di insulina per un anno o più, di questi 11 pazienti non hanno avuto bisogno di insulina per un periodo compreso tra uno e cinque anni, e 10 non ne hanno avuto bisogno per più di cinque anni. Cinque pazienti, tuttavia, non sono riusciti a raggiungere l'indipendenza dall'insulina.
È stato completato uno studio clinico di Fase III che ha dimostrato la sicurezza e l'efficacia del trapianto allogenico di isole pancreatiche nel migliorare il controllo glicemico nei pazienti diabetici di tipo 1 e ora si punta all’estensione dell’accesso per consentire ai pazienti che non fanno parte dello studio clinico di ricevere il trattamento.
ALTRE BIOTECH, ALTRE TERAPIE SPERIMENTALI
Novo Nordisk ha recentemente avviato una collaborazione con Aspect Biosystems per lo sviluppo di cellule beta biostampate in 3D in un impianto incapsulato progettato appositamente per proteggerle dall’effetto del sistema immunitario, pur consentendo loro di rilasciare insulina in risposta ai livelli di glucosio nel sangue.
In questo ambito sta lavorando anche Vertex Pharma, che ha due terapie cellulari - VX-880 e VX-264 - in fase di sperimentazione clinica iniziale. VX-880 – che nel 2021 ha ricevuto la designazione Fast Track dalla FDA - non è incapsulato, quindi necessita di immunosoppressione e potrebbe portare a problemi simili a quelli di donislecel, mentre VX-264 – che ha da poco ottenuto l’autorizzazione per l'Investigational New Drug Application (IND) dalla FDA - è una terapia incapsulata.
I risultati più recenti dello studio di Fase I/II su VX-880 sono stati presentati a fine giugno all’American Diabetes Association 83rd Scientific Sessions: tutti e sei i pazienti trattati con la terapia cellulare hanno prodotto insulina e migliorato il controllo glicemico, riducendo o eliminando l'uso di insulina. L'azienda sta inoltre lavorando alla modifica genetica delle cellule beta per ridurre la risposta immunitaria.
Un’altra biotech, la canadese Sernova, ha recentemente riportato risultati positivi durante lo stesso evento per il suo sistema Cell Pouch, un sistema impiantabile di cellule che rilasciano le sostanze di interesse. La presentazione ha riguardato i primi 11 pazienti arruolati nello studio ed è stata confermata la sicurezza dell’intervento. Ad oggi, cinque pazienti della prima coorte di sei persone che hanno completato l'impianto - il trapianto di isole nella Cell Pouch e l'infusione supplementare di isole nella vena porta - continuano a sperimentare l'indipendenza dall'insulina per periodi che vanno da sei mesi a più di tre anni. È prevista la condivisione di nuovi dati nel corso della seconda metà del 2023.
Il diabete, a causa dell’altissimo impatto che ha sulla salute delle persone e sull’economia sanitaria, è una patologia di grande interesse e lo dimostra il fatto che molti sono gli studi in questo ambito, inclusi quelli di medicina rigenerativa e sulle terapie avanzate. Oltre alle terapie cellulari in sperimentazioni, da anni ormai si parla di trapianto di isole pancreatiche, di pancreas artificiale, di CRISPR e di molti altri approcci innovativi con l’obiettivo di portare una soluzione ai milioni di pazienti nel mondo.