Il progetto della dott.ssa Paola Occhetta, del Politecnico di Milano, mira a sviluppare “organi su chip” intelligenti e meccanicamente attivi
Con un poker di ben quattro ERC Starting Grant 2022 il Politecnico di Milano si colloca al primo posto nella classifica delle Università italiane con progetti Horizon Europe finanziati dall’Unione europea. Un primato che il polo accademico milanese accoglie con orgoglio e che è stato reso possibile grazie al lavoro di Paolo Ferrari, Margherita Maiuri, Gianvito Vilé e Paola Occhetta. Quest’ultima, in particolare, ha sviluppato un interessante progetto per la messa a punto di “organi su chip” intelligenti e meccanicamente attivi, da utilizzare come piattaforme per l’identificazione dei meccanismi alla base della degenerazione e rigenerazione del tessuto cardiaco e muscolo-scheletrico.
Ricercatrice e assistant Professor presso il Dipartimento di Elettronica Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, Occhetta ha fatto della ricerca sugli organoidi il centro dei suoi studi. Infatti, lo sviluppo della nuova piattaforma tecnologica per colture cellulari miniaturizzate - denominata “Evolving Organs-on-Chip”, EvOoC - permetterà di guardare in profondità ai meccanismi che portano alla degenerazione del tessuto cardiaco e muscolo-scheletrico. Combinando i principi della micro-fabbricazione, della biologia dello sviluppo, della meccano-biologia e dell’intelligenza artificiale, EvOoC introdurrà un metodo rivoluzionario nell’ingegneria dei tessuti e nella modellazione di patologie, facilitando in futuro lo sviluppo di strategie traslazionali innovative per la riparazione dei tessuti in numerose applicazioni terapeutiche.
Accanto al progetto di Occhetta sono stati premiati: il progetto TRACES di Fabio Ferrari, per lo studio delle proprietà fisiche e dinamiche degli asteroidi; il progetto ULYSSES di Margherita Maiuri, per la progettazione di un nuovo modello con cui migliorare l’efficienza dei processi fisici e chimici attivati dalla luce, con applicazioni indirizzate verso l’utilizzo di energia sostenibile; ed infine il progetto SAC_2.0 di Gianvito Vilé, che studierà i catalizzatori “ad atomo singolo”, considerati materiali innovativi nelle trasformazioni chimiche sostenibili. Tra le possibili applicazioni del progetto c’è l’uso di questi catalizzatori per convertire la CO2 in prodotti a valore aggiunto, e lo sviluppo di metodi “green” per la sintesi di farmaci.
Gli “Starting Grants” sono destinati a ricercatori a inizio carriera, con un curriculum scientifico molto promettente e con un’esperienza compresa tra i 2 e i 7 anni dal conseguimento del dottorato. Ogni progetto è finanziato con 1.500.000 euro, per una durata di 5 anni. I progetti di ricerca sono stati selezionati tra le quasi 3mila proposte ricevute da ERC. Quello ottenuto dall’Ateneo milanese - che sale così a 56 ERC grant, di cui 8 “Starting Grants” - è un grande risultato considerando che quest’anno solo il 13,9% dei progetti presentati ha ottenuto il finanziamento.
In Horizon Europe, il programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione 2021-2027, il Politecnico di Milano ha, ad oggi, raggiunto lo straordinario risultato di 114 progetti vinti, di cui 13 ERC, per un valore di oltre 60 milioni di euro. Attualmente, il tasso di successo del Politecnico è 19,90% rispetto a circa il 15% a livello europeo. Nell’Unione europea il Politecnico è la settima università per numero di progetti vinti.