Organoidi

I nuovi laboratori saranno allestiti grazie al progetto PreCanMed e saranno adibiti allo studio dei tumori e alla sperimentazione di nuovi farmaci

Può accadere che, nel corso di un documentario particolarmente interessante sull’origine della vita, venga proposto un video che ripercorre tutte le fasi di sviluppo di un individuo, dallo zigote alla blastocisti fino all’embrione vero e proprio. Negli ultimi anni se ne sono visti talmente tanti che si tende a dimenticare quanto duro lavoro sia costato sollevare il coperchio di ogni fase e identificare i passaggi chiave tramite i quali un pugno di cellule indifferenziate diventano un essere umano. Gran parte del merito della scoperta viene dai modelli cellulari, senza i quali le nostre conoscenze sarebbero molto lacunose. Ed oggi gli organoidi sono i modelli cellulari del futuro, il microscopio con cui i ricercatori contano di poter osservare dall’interno il complesso e temuto processo che porta alla formazione di un tumore.

In somma sintesi conoscere i meccanismi molecolari che generano il cancro e puntare su una medicina di precisione per contrastarlo sono la finalità che si pone il progetto PreCanMed, finanziato dall’Unione Europea (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e Interreg V-A Italia-Austria 2014-2020) e che coinvolge l’Austria e l’Italia. In particolare, per il nostro Paese hanno partecipato l’Università di Trieste, l’Università di Udine e il Consorzio Interuniversitario per le Biotecnologie, con il Laboratorio Nazionale insediato nel Parco Scientifico e Tecnologico Area Science Park di Trieste. Proprio nel capoluogo friulano ha trovato ubicazione una biobanca per lo studio e la conservazione degli organoidi: si tratta di una struttura estremamente utile sul piano della ricerca ma anche difficile da realizzare su quello etico. Una biobanca, infatti, è una struttura destinata alla raccolta e conservazione di materiale biologico dei pazienti la cui organizzazione coinvolge esperti di diversi settori, dai clinici ai bioinformatici. La realizzazione di una struttura di questo tipo, pronta ad accogliere organoidi derivati da campioni biologici tumorali dei pazienti reclutati nello studio osservazionale di PreCanMed, richiede un notevole sforzo da parte di tutte le figure interessate che devono costantemente verificare i criteri di inclusione dei pazienti e prestare attenzione alle pratiche di raccolta dei consensi informati. Inoltre, devono essere sempre certi che la collezione di frammenti di tessuto malato, e sano, prelevati durante il trattamento chirurgico di pazienti con tumori al seno, ai polmoni, al colon o con mesotelioma sia conservata secondo massimi standard qualitativi.

Tale materiale sarà di vitale importanza per la realizzazione degli organoidi attraverso cui si indagheranno i meccanismi cellulari e la cascata di eventi molecolari che innescano un processo di cancerogenesi. Con gli organoidi i ricercatori potranno superare i limiti dei modelli fino ad ora usati, come le linee cellulari e i modelli animali, perché grazie a questi mini-organi tridimensionali, e grazie al miglioramento delle tecniche di manipolazione e coltivazione delle cellule staminali a partire da cui possono essere formati, sarà possibile riprodurre in maniera fedele e meticolosa tutti i passaggi della formazione di un tumore. Non si tratta, quindi, solo di disporre di una configurazione accurata di cellule in tre dimensioni - aggiungendo all’equazione anche parametri fisici, quali la gravità o la pressione, difficili da stimare e calcolare in un modello a due dimensioni - ma si guarda anche all’opportunità di mimare gli aspetti istologici e i tipi tumorali oggetto d’indagine. Per poi sperimentare con precisione assoluta l’efficacia terapeutica di nuovi farmaci. Gli organoidi diventano, pertanto, una sorta di trampolino di lancio verso le cure personalizzate.

Uno degli obiettivi del progetto PreCanMed consiste proprio nello studiare e sviluppare innovativi approcci terapeutici personalizzati contro i più diffusi e aggressivi tipi di tumore. “Grazie ai finanziamenti dell'Unione Europea”, spiega il dott. Stefan Schoeftner, coordinatore del progetto PreCanMed e capo di un’unità di ricerca presso il Consorzio Interuniversitario per le Biotecnologie - Laboratorio Nazionale (Lncib) attivo in Area Science Park, “negli ultimi tre anni, cinque laboratori appartenenti a strutture scientifiche e sanitarie in Friuli Venezia Giulia e Tirolo hanno potuto lavorare insieme a una tecnologia all’avanguardia che, tramite gli organoidi tumorali da paziente, favorirà il progresso della medicina anticancro di precisione”. Il lavoro con gli organoidi tumorali contribuirà ad identificare nuovi farmaci con un’azione antitumorale specifica o ad individuare nuovi biomarcatori di risposta alla terapia in un’ottica futura di produzione di trattamenti sempre più validi ed efficaci.

Il progetto PreCanMed guarda anche alla formazione dei ricercatori su questo nuovo e stimolante campo di ricerca, promuovendo workshop centrati sulla medicina anticancro di precisione e sull’impiego in ricerca di nuove tecnologie, esattamente come quella degli organoidi. La partecipazione dei poli universitari friulani è una conferma dell’attenzione che la Regione Friuli Venezia Giulia sta dedicando ai tumori e alle malattie rare. Partecipazione che arriva poco dopo l’annuncio che l’Ospedale di Udine diventerà la sede e il fulcro di una rete di coordinamento di 69 ospedali e di 1.681 esperti in 18 Paesi europei per affrontare in modo multidisciplinare la presa in carico dei pazienti con malattie metaboliche rare. Un risultato che non può che ricordarci che l’innovazione è al servizio dei cittadini e che i pazienti affetti da malattie e tumori rari non possono e non devono mai essere dimenticati.

 

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