CAR-T

Il caso di Alyssa, affetta da leucemia linfoblastica acuta a cellule T, trattata con una terapia a base di cellule CAR-T “potenziata” con la tecnica dell’editing di base

Il periodo natalizio è tradizionalmente propizio per la narrazione di racconti a lieto fine, ispiratori di speranza e di sentimenti positivi, ed è anche il momento dell’anno durante il quale si svolge il Convegno della Società Americana di Ematologia (ASH) la cui ultima edizione si è svolta a New Orleans. E, infatti, proprio dall’ASH è giunta la storia di una ragazza di 13 anni, Alyssa, affetta da una forma di leucemia resistente ai trattamenti convenzionali, che ha trovato una prospettiva di cura in una nuova terapia sperimentale a base di cellule CAR-T. Un aspetto molto interessante è che queste “speciali” CAR-T sono state ottenute con un’innovativa tecnica di editing del genoma che è in grado di correggere il DNA con estrema precisione: il cosiddetto “base editing”.

Nel maggio dello scorso anno ad Alyssa è stata posta una diagnosi di leucemia linfoblastica acuta a cellule T: inizialmente si pensava che fosse un raffreddore ma il progredire dei sintomi e la continua stanchezza hanno indotto i genitori a farle eseguire degli esami di approfondimento che hanno portato a galla la terribile verità. Alyssa è stata immediatamente sottoposta a chemioterapia e, successivamente, a un trapianto di midollo osseo, secondo lo schema convenzionale di trattamento della malattia la quale, però, non dava segnale di poter regredire. La famiglia si è rivolta agli ospedali di Leicester e Sheffield (Regno Unito) ma le terapie standard non funzionavano e la malattia continuava ad avanzare. La sola opzione rimasta ad Alyssa erano le cure palliative fino a quando i medici del Great Ormond Street Hospital di Londra hanno proposto di inserire Alyssa in una sperimentazione clinica condotta su speciali terapie a base di cellule CAR-T.

Nello specifico, si tratta del trial clinico TvT: uno studio di Fase I, non randomizzato e condotto in aperto, ideato per valutare la sicurezza e anche l’efficacia di una nuova terapia CAR-T diretta contro i linfociti T, intaccati dalla forma di leucemia di cui è affetta Alyssa. Infatti, tra le CAR-T fino ad ora approvate e messe sul mercato ci sono quelle rivolte contro la leucemia diffusa a cellule B, nella quale il problema è rappresentato dai linfociti B, ma una terapia che prenda a bersaglio i linfociti T è più complessa da realizzare perché le stesse cellule che costituiscono il trattamento sono anche quelle malate da distruggere. Una situazione del genere, infatti, può scatenare una “guerra” immunitaria con seri rischi per la salute dei pazienti.

I ricercatori sono perciò ricorsi alla tecnica del base editing per modificare le CAR-T e programmarle in modo tale da attaccare i linfociti T malati. Questo innovativo sistema di modifica del DNA rappresenta un’evoluzione delle note “forbici” molecolari che diventano così dei veri e propri “bisturi”, in grado di intervenire sulle singole basi azotate che compongono i mattoni del codice della vita. Non è la prima volta che il base editing viene impiegato negli studi clinici ma in quest’occasione gli scienziati hanno usato questo sistema per “riprogettare” le cellule T, disabilitando il sistema di riconoscimento dei linfociti T di Alyssa ed eliminando un antigene specifico, CD7, comunemente espresso sulla superficie delle cellule. Infine, essi hanno fatto in modo che i linfociti T modificati fossero più esposti all’azione di un particolare farmaco chemioterapico. Tutto ciò allo scopo di impedire la pericolosa situazione del “tutti contro tutti” che avrebbe reso vana l’azione del trattamento.

Alyssa si è sottoposta alla terapia sperimentale e, successivamente all’infusione, è stata sottoposta a un altro trapianto di midollo osseo per ricostruire il sistema immunitario. La tredicenne inglese è stata la prima a ricevere questo tipo di trattamento che, sulla base dei controlli finora eseguiti, sembra fare effetto. “I dottori hanno detto che i primi sei mesi sono i più importanti”, commenta la madre di Alyssa che prega che le speciali CAR-T (BECAR7) continuino a fare effetto liberando la figlia dal morso della leucemia. “Speriamo che tutto ciò possa dimostrare che la ricerca funziona e che i medici possano offrire questa terapia ad altri bambini.” Infatti, nello studio TvT è previsto l’arruolamento di 10 bambini di età compresa tra 6 mesi e 16 anni affetti da ALL-T recidivante o refrattaria ai trattamenti standard e in attesa di trapianto allogenico. “È estremamente eccitante”, afferma il dott. Robert Chiesa, del reparto Trapianti di Midollo Osseo del Great Ormond Street Hospital di Londra. “Ovviamente, questo è un nuovo campo della medicina ed è affascinante poter reindirizzare il sistema immunitario per combattere il cancro”.

Solo un anno fa i medici temevano per il peggio, ma questo Natale Alyssa e la sua famiglia possono credere che a volte i miracoli si realizzano e che il regalo più bello viene dal progresso della ricerca in campo medico.

Per maggiori informazioni su questa terapia è possibile ascoltare il commento che il prof. Marco Vignetti, ematologo e Presidente della Fondazione GIMEMA, ha rilasciato ad Osservatorio Terapie Avanzate in un’intervista nel corso della cerimonia della IX edizione del Premio OMaR che si è tenuta a Roma lo scorso 15 dicembre.

Con il contributo incondizionato di

Website by Digitest.net



Questo sito utilizza cookies per il suo funzionamento Maggiori informazioni