Alleanza Contro il Cancro

La Rete Oncologica Nazionale promossa dal Ministero della Salute invita le realtà industriali alla cooperazione per superare gli ostacoli dei costi e delle difficoltà di produzione delle terapie CAR-T.

Ci si può rendere immediatamente conto di quanto le terapie a base di cellule CAR-T siano innovative riassumendo i passaggi principali attraverso i quali sono prodotte. Al termine di un processo detto leucaferesi, i linfociti T vengono prelevati dal malato e inviati presso officine di produzione specializzate dove possono essere ingegnerizzati per esprimere in maniera mirata sulla superficie cellulare gli antigeni CAR grazie ai quali, una volta reinfusi nel corpo del paziente, sono in gradi di combattere e uccidere le cellule cancerose. Questo percorso di produzione è estremamente complesso e molto costoso. Su questa base, l’Alleanza Contro il Cancro (AAC) ha rivolto un invito a tutte le realtà farmaceutiche e industriali impegnate in questo settore, a unire le forze con l’obiettivo di abbattere i costi di manifattura e incrementare la capacità produttiva.

In questa sequenza, sommariamente descritta, c’è il potenziale che ha consentito a terapie quali Yescarta e Kymriah di tagliare impensati traguardi nella terapia delle forme recidivanti o refrattarie al trattamento di leucemia linfoblastica a grandi cellule B, di linfoma diffuso a grandi cellule B e linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B. Ciononostante, il percorso che conduce a disporre di quella piccola sacca con i linfociti potenziati da “restituire” ai pazienti non è solo lungo e delicato ma ha pure un costo elevato. Infatti, le terapie personalizzate come le CAR-T, nelle quali ogni preparato è diverso dagli altri (si tratta di farmaci prodotti con le stesse cellule del malato), possono essere manipolate esclusivamente da personale altamente qualificato e in siti di produzione appositamente progettati, la cui realizzazione richiede costi astronomici.

Tali fattori, uniti alla necessità di incrementare gli studi sugli effetti collaterali delle CAR-T tra cui spicca la sindrome da rilascio delle citochine, rischiano di limitare l’uso di queste incredibili terapie che, invece, necessitano di maggiore approfondimento e di un ampio investimento di tipo scientifico ed economico. In questa direzione si è mosso il Parlamento italiano, finanziando Alleanza Contro il Cancro (ACC) - la Rete Oncologica Nazionale fondata dal Ministero della Salute e attualmente presieduta dal professor Ruggero De Maria - con una cifra pari a 10 milioni di euro. Di questa somma, cinque milioni sono stati stanziati per un progetto di ricerca incentrato sulle nuove tecnologie CAR-T per la cura dei tumori, e gli altri cinque sono stati stanziati per la medesima finalità dalla Legge n. 136, del 17 dicembre 2018, in favore degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) della Rete ACC alla quale afferiscono anche altre selezionate istituzioni con comprovata qualificazione nel campo, direttamente coinvolte nella progettualità.

Tutto ciò allo scopo di raccogliere competenze e professionalità e sviluppare il progetto scientifico coordinato dal prof. Franco Locatelli, volto ad approfondire la conoscenza dei meccanismi che determinano l’efficacia di questi innovativi trattamenti e a far luce sull’eventuale tossicità ad essi correlata. In maniera tale da poter presto giungere allo sviluppo di avanzate forme di immunoterapia utili nel trattamento delle neoplasie solide.

“Le cellule CAR-T hanno aperto un nuovo scenario nella cura delle neoplasie di derivazione dalle cellule B linfocitarie. Ora la sfida è quella di rendere queste terapie applicabili anche ad altri contesti terapeutici oncologici, rendendole, al contempo, più sicure e di larga utilizzabilità”, afferma Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia e Terapia Cellulare e Genica del l’Ospedale Bambino Gesù di Roma. “In questa prospettiva, la partecipazione di soggetti pubblici e privati con strutturata competenza e attività alla progettualità sviluppata sotto l’egida di Alleanza Contro il Cancro rappresenta indubitabilmente un valore aggiunto che può ulteriormente incrementare un patrimonio di qualificazione in grado di dare risposte terapeutiche sempre più importanti”. Infatti, la sinergia tra istituzioni accademiche e realtà industriali trova concretizzazione nell’invito, che AAC ha rivolto a tutte le realtà farmaceutiche e industriali impegnate in questo settore, a unire le forze soprattutto in un’ottica di una maggiore sostenibilità dei processi produttivi, con l’obiettivo di abbattere i costi di manifattura e incrementare la capacità produttiva.

Attualmente, il gruppo di lavoro comprende circa 15 IRCCS dislocati su tutto il territorio nazionale, MolMed, l’Ospedale San Gerardo di Monza e il CNR - Istituto di Biostrutture e Bioimmagini di Napoli ma il bando pubblicato da AAC tende la mano a tutti i soggetti interessati, nella speranza di creare un solido network nazionale del quale facciano parte sia imprese private che poli di ricerca accademici. “L’auspicio che formulo personalmente è che a questa manifestazione di interesse risponda un numero più alto possibile di imprese farmaceutiche e industriali”, prosegue Locatelli. “Sarebbe una dimostrazione importante della capacità italiana di fare sistema e creare massa critica di eccellenza”.

Con il contributo incondizionato di

Website by Digitest.net



Questo sito utilizza cookies per il suo funzionamento Maggiori informazioni