La richiesta arriva dal comitato consultivo della World Health Organization sull’editing genomico, che si è riunito a Ginevra lo scorso 18 e 19 marzo.

“Rispettando il principio di trasparenza, una necessità urgente è quella di chiedere alla World Health Organization di creare un registro per la ricerca nel campo dell’editing del genoma umano, in modo tale che gli studi fatti utilizzando queste tecnologie vengano registrati in modo trasparente e accessibile da tutte le parti interessate.”

Così ha commentato Margaret Hamburg, co-presidente del comitato consultivo (Expert Advisory Committee) della World Health Organization (WHO) sullo sviluppo di standard globali per la governance e la supervisione dei processi di editing del genoma umano. I 18 esperti internazionali - ricercatori e bioeticisti - che compongono il comitato consultivo, sono stati incaricati di esaminare questioni scientifiche, etiche, sociali e legali riguardanti l’editing sia germinale (di embrioni e gameti) che somatico (di cellule adulte), al fine di formulare raccomandazioni sui meccanismi di governance e supervisione a livello globale.

La WHO ha creato questo comitato in seguito alla nascita delle due gemelle cinesi modificate geneticamente con la tecnica CRISPR. La vicenda del biofisico cinese He Jiankui, che a novembre 2018 aveva rivelato al mondo di aver fatto editing su embrioni umani dai quali sono nate le bimbe, aveva suscitato le critiche dai ricercatori di tutto il mondo. I motivi sono molteplici e toccano sia tematiche scientifiche che etiche: aver manipolato geneticamente embrioni umani, non aver affrontato una necessità medica insoddisfatta, dato che l’infezione da HIV è prevenibile e trattabile con antiretrovirali, la mancata trasparenza della sperimentazione e non aver informato correttamente i partecipanti dei possibili rischi delle procedure. Alla luce di questo episodio, i membri del comitato sono anche d’accordo nell’affermare che sarebbe “irresponsabile per chiunque, in questo momento, procedere con la sperimentazione clinica delle tecniche di editing del genoma umano”.

La prima riunione dell’Expert Advisory Committee si colloca pochi giorni dopo la pubblicazione sulla rivista Nature, il 13 marzo, dell’appello da parte di alcuni ricercatori e bioeticisti per richiedere un periodo di sospensione, durante il quale non sia consentito l’uso clinico di editing genomico sulla linea germinale umana. Una “vaga moratoria”, però, non sembrerebbe essere la risposta adatta per affrontare la questione, sottolinea Margaret Hamburg. Ma tutti sono concordi nel sottolineare i rischi e le incognite che circondano l’applicazione clinica di queste tecnologie. Pur avendo come obiettivo la prevenzione di malattie potenzialmente letali, CRISPR potrebbe inserire modifiche al di fuori del DNA bersaglio (eventi off-target) e le modifiche, se fatte sulla linea germinale, verrebbero ereditate dalle generazioni future senza che la comunità scientifica sia ancora in grado di prevedere le conseguenze a lungo termine.

Oltre ad un registro centrale, ideato per creare una banca dati aperta e trasparente degli studi clinici in corso a livello internazionale, il comitato del WHO chiede anche che venga raccomandato agli editori di riviste scientifiche di non pubblicare studi in questo ambito se non registrati. E lo stesso vale per i finanziatori, i cui beneficiari dovranno provvedere a registrare le loro ricerche, se fatte in questo ambito. Non ci sono state raccomandazioni esplicite per una moratoria sull’editing della linea germinale e nemmeno spiegazioni su come qualcuno possa imporre l’obbligo di registrazione agli scienziati che non sono finanziati da fondi affidabili o che non hanno interessi a pubblicare il loro lavoro. Il settore privato è ovviamente il più difficile da regolamentare, come afferma il presidente della US National Academy of Medicine Victor Dzau, ma questo è un primo passo che va fatto per raggiungere una regolamentazione globalmente riconosciuta dell’editing genomico sull’essere umano.

Il comitato consultivo della WHO lavorerà durante i prossimi 18 mesi per trovare un quadro di governance globale che sia sostenibile e applicabile a livello locale e internazionale. “Riteniamo sia molto importante l’istituzione di questo registro per avere un miglior senso di consapevolezza della ricerca che sta avvenendo nel mondo, una maggior trasparenza e responsabilità in termini di garanzia che la sperimentazione clinica rispetti gli standard etici e scientifici.”, continua Margaret Hamburg. “Penso sia importante per tutti noi avere una migliore comprensione di come viene fatta la ricerca e penso che questo possa creare un senso di responsabilità su cosa viene fatto (e come viene fatto) dalla comunità scientifica.”

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