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Può proseguire il cammino che conduce allo sviluppo e alla messa a punto di una terapia a base di cellule staminali da usare contro l'anemia falciforme

Vertex e CRISPR Therapeutics, le due aziende che stanno lavorando insieme a questo genere di trattamento,avevano infatti chiesto di poter dare avvio alla sperimentazione clinica iniziale di CTX001, una nuova terapia genica impiegata contro la beta-talassemia e l'anemia falciforme.
Grazie all’avvento dell’editing genomico – e in particolare, a tecniche come CRISPR/Cas9 – la nostra prospettiva di ricerca (e cura) delle malattie che insorgono su base genetica, come l’anemia falciforme, è radicalmente mutata.

Nonostante fuori dalle mura dei laboratori di ricerca non si discuta ancora a sufficienza delle potenzialità di questo approccio, i ricercatori hanno le idee abbastanza chiara del profilo ideale delle condizioni  con essocurabili: dovrebbero originare da una mutazione o un difetto in un gene singolo che possa essere semplicemente spento o disattivato e le cellule interessate dovrebbero essere facili da raggiungere. In un certo senso l’anemia falciforme risponde perfettamente a questi desiderataclinici e laboratoristici.

Le talassemie sono le più diffuse malattie monogeniche e non pongono particolari problemi per ottenere le cellule da sottoporre a editing. È sufficiente prelevarle, correggere il gene difettoso e introdurle nuovamente così modificate nel corpo del paziente. Basta solo assicurarsi di non aver generato nuove mutazioni in siti non previsti e il risultato è (più o meno) garantito. Sebbene sia ancora molto lontano dall’essere immesso sul mercato, il farmaco pensato dai ricercatori delle due aziende potrebbe essere uno tra i primi ad utilizzare CRISPR/Cas9,la rivoluzionaria tecnologia di modifica dei geni, per correggere il difetto all’origine dell’anemia falciforme, una malattia ereditaria molto nota e che tra i vari sintomi annovera infarti cerebrali, retinopatie, epatopatie e, persino, la sindrome aortica acuta-toracica, una pericolosa condizione che può condurre alla dissezione dell’aorta. Naturalmente il quadro fenotipico dipende dal genotipo sottostante.

Ad aprile 2018 Vertex e CRISPR Therapeutics avevano avanzato domanda di autorizzazione per uno studio di Fase I/II da condurre negli Stati Uniti su soggetti adulti affetti da anemia falciforme, ma la Food and DrugAdministration (FDA)avevasollevato alcune domande che richiedevano precise risposte.Senza rivelare ulteriori dettagli sul contenuto delle domande, le due società avevano affermato che il processo era sospeso fino a quando non fossero state in grado di fornire le informazioni richieste e adesso la FDA ha revocato il blocco clinicopermettendoallo sviluppo di andare avanti, anche se Vertex e CRISPR Therapeutics non hanno fornito ulteriori dettagli sul contenuto delledomandeposte dal regolatore.  A tal proposito, il comunicato stampa emesso da CRISPR Therapeutics con cui si annuncia la revoca del blocco non si dilunga troppo nei dettagli ed appare conciso ma puntuale.

L’idea di intervenire sul gene che codifica per l’emoglobina fetale (HbF) per curare l’anemia falciforme è di qualche anno fa.
L'emoglobina ferale è una forma di emoglobina che trasporta l’ossigeno naturalmente presente alla nascita e che viene progressivamente sostituita dalla forma adulta ma, diversamente da questa, non conduce alla formazione delle lunghe catene che distorcono i globuli rossi dei soggetti colpiti da anemia falciforme. La terapia con idrossiurea, attraverso l’aumento dei livelli di emoglobina fetale, si è rivelata in grado di ridurre le crisi dolorose e la sindrome aortica acuta-toracica negli individui con la malattia perciò si è pensato che la messa a punto di una terapia genica che alzi i livelli di emoglobina fetale possa produrre effetti importanti sulla qualità di vita e sulla sintomatologia dei pazienti. CTX001 è appunto una terapia genica sperimentale ex-vivo che sfrutta la tecnologia CRISPR/Cas9nei soggetti affetti da beta-talassemia o anemia falciforme in cui le cellule staminali ematopoietiche sono ingegnerizzate per produrre alti livelli di emoglobina fetale. Questo potrebbe da una parte alleviare i requisiti trasfusionali per i pazienti beta-talassemici e, dall’altra, attenuare le crisi debilitanti dei pazienti con anemia falciforme.

Per tale ragione, CRISPR e Vertex circa tre anni fa hanno inaugurato una collaborazione di ricerca strategica finalizzata alla scoperta e allo sviluppo di trattamenti di modifica genica che impieghino la tecnologia CRISPR/Cas9 per correggere difetti a livello di specifici bersagli genetici noti per causare o contribuire allo sviluppo di certe malattie. In quest’ottica Vertex ha i diritti esclusivi di concedere fino a sei nuovi trattamenti basati su CRISPR/Cas9 che emergano dalla collaborazione con CRISPR Therapeuticse CTX001 rappresenta il primo trattamento del programma di ricerca congiunto. Per CTX001, CRISPR e Vertex condivideranno equamente tutti i costi di ricerca e sviluppo e i profitti di vendita in tutto il mondo.CRISPR e Vertex hanno ottenuto l'approvazione per procedere con i trial clinicisulla beta-talassemia e sull’anemia falciformein diversi paesi al di fuori degli Stati Uniti.Le società hanno annunciatodi esserea buon punto per iniziare uno studio di Fase I/IIsull’anemia falciforme entro la fine del 2018 e stanno arruolando pazienti con beta-talassemia trasfusione-dipendentiper uno studio di Fase I/II in Europa.

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