La storia di una delle più importante scoperte tecnico-scientifiche dell’ultimo mezzo secolo, tra le potenziali applicazioni nei campi più disparati e le minacce che derivano dal suo utilizzo
Da più di 50 anni i ricercatori di tutto il mondo modificano geneticamente gli organismi, dai primi goffi e imprecisi metodi degli anni ’70 fino alle più moderne, precise e veloci tecniche di editing genomico che sono state messe a punto negli ultimi anni. Nel corso della sua storia, l’ingegneria genetica ha suscitato tante speranze, e altrettante paure. Basti pensare all’annuncio fatto da He Jiankui durante il secondo summit della Human Genome Editing Initiative (Hong Kong, 2018): in quell’istante uno dei più grandi timori degli scienziati, cioè la nascita di bambini manipolati geneticamente, era diventato realtà. La comunità scientifica deve essere in grado di valutare le conseguenze delle proprie azioni, mettendo sulla bilancia il progresso scientifico e i limiti da non superare. Tematica affrontata da Matthew Cobb, professore di zoologia e autore di diversi libri di divulgazione scientifica, nel suo ultimo libro “L’età genetica – La rischiosa ambizione di modificare la vita”, edito da Einaudi e pubblicato nel 2023.
Se la prima occasione di autoregolamentazione della scienza risale al 1975, quando ad Asilomar si tenne la conferenza che ancora oggi è presa ad esempio della capacità della scienza di agire in modo responsabile, la più recente raccomandazione ad un semaforo rosso per la ricerca risale proprio al 2018. Sono ormai passati cinque anni da quando, in seguito alle discutibili azioni di He Jiankui e alla modifica di embrioni umani sani portati fino alla nascita, la comunità internazionale si è vista unita nel condannare questo comportamento e propositiva nel trovare un equilibrio tra i limiti etici e la smania di raggiungere sempre nuovi risultati scientifici. Una delle tematiche ricorrenti del libro è proprio l’elevato numero di volte in cui i ricercatori hanno espresso preoccupazione per il loro lavoro, ma senza condividerle con la società, proprio per la spinta a voler far proseguire il processo scientifico.
Se la corsa al successo scientifico prevale sui rischi che la scoperta porta con sé, l’etica della ricerca vacilla. La comunità scientifica deve quindi essere in grado di comprendere e bilanciare la situazione in cui si trova: se ho il potere di cambiare la vita fin dalle sue basi genetiche, è giusto usarlo? Lo applico solo in alcuni ambiti? È etico quello che sto facendo? Ci sono dei rischi per la salute e l’ambiente o qualsiasi altro impatto sulla comunità? Sono tutte domande che un ricercatore dovrebbe farsi, le cui risposte sono illustrate minuziosamente da Matthew Cobb: il libro riporta descrizioni ricchissime di dettagli e spiegazioni precise, che accompagnano il lettore tra esperimenti scientifici, alla scoperta delle molecole di DNA e RNA ma non solo. Ripercorrere la storia dell’ingegneria genetica permette di inquadrare meglio la situazione attuale: Cobb - in questo turbinio di CRISPR, terapia genica e limiti superati e da superare – non riesce ad avere una completa fiducia nella professione dello scienziato, poiché non sempre condivide i pericoli delle sue attività con il pubblico. Infatti, una società informata, in cui la cittadinanza scientifica sia un pilastro della comunità, è fondamentale per il benessere dei suoi cittadini e il futuro della ricerca scientifica.
Conoscere la storia della scienza è quindi fondamentale per affrontare in modo consapevole il futuro dello sviluppo scientifico, sia per formazione personale che per essere in grado di prendere decisioni con risvolti sull’intera società. Come afferma l’autore fin dalle prime pagine del libro: “Ho imparato una grande lezione: per comprendere quale sia il senso di questi sviluppi e come dovremmo affrontarli, dobbiamo capire come siamo arrivati fin qui”. Un libro che racconta la storia dell’ingegneria genetica, che permette ai neofiti di viaggiare agilmente tra scoperte e innovazioni, scienza e etica, sogni e paure, e che riesce a stupire chi già conosce il tema.
La protagonista è una tecnologia potenzialmente in grado di modificare il mondo, partendo dai singoli mattoncini che compongono l’informazione genetica: in circa mezzo secolo le possibili reali applicazioni sono state ricalibrate, sono aumentate le regole, si sono spostati i confini stabiliti, sono stati raggiunti traguardi all’inizio impensabili, e questo è stato accompagnato da nuovi obiettivi ma anche da rinnovati timori. Una domanda su tutte: solo perché oggi è tecnicamente possibile fare una cosa, vuol dire che dobbiamo farla davvero? Leggendo questo libro forse è possibile trovare una risposta, o magari è l’occasione per porsi nuove intriganti domande.