Le terapie del futuro sono già attuali. L’Italia, grazie agli elevati standard della ricerca scientifica, è in grado oggi di rappresentare un punto di eccellenza e qualità nello scenario internazionale. In questo senso il mondo della ricerca può essere considerato un traino per lo sviluppo dell’intero Paese, ma occorre continuare a sostenerlo, ancora di più in un contesto come quello attuale in cui i progressi senza precedenti fatti in termini di conoscenze scientifiche, analisi dei dati e innovazioni possono portare a risultati altrimenti impensabili: questo il tema dell’incontro che si è svolto presso la Sala Buzzati - Fondazione Corriere della Sera, dal titolo “Terapie del futuro, la svolta è adesso. Il Valore della ricerca al servizio dei pazienti e dell’economia del Paese: da sempre responsabilità e impegno di Fondazione Telethon e dei suoi Partner”.
All’incontro sono intervenuti Francesca Pasinelli, Direttore Generale di Fondazione Telethon, il Prof. Luigi Naldini, Direttore dell’Istituto San Raffaele-Telethon per la terapia genica (SR-Tiget), Andrea Munari, Amministratore Delegato BNL e Responsabile BNP Paribas per l’Italia, e Michele Pontecorvo, Vicepresidente Ferrarelle SpA. Al centro il modello di Fondazione Telethon che, grazie al supporto costante di donatori e aziende partner, nel corso degli anni ha potuto condurre una ricerca scientifica di eccellenza al servizio dei pazienti. Proprio lo scorso 10 aprile al Prof. Luigi Naldini è stato consegnato il prestigioso premio Louis-Jeanet per la medicina traslazionale: un importante riconoscimento per la pionieristica attività di ricerca che ha portato la terapia genica dal contesto sperimentale alle prime applicazioni cliniche.
“La ricerca scientifica per mantenere elevati i suoi standard necessita di un supporto costante e di tanto tempo, impegno e lavoro per raggiungere risultati, come nel caso ad esempio della terapia genica, che rappresenta un approccio terapeutico altamente innovativo capace di fornire versioni corrette e funzionanti di specifici geni – ha dichiarato il Prof. Luigi Naldini, Direttore dell’Istituto San Raffaele-Telethon per la terapia genica (SR-Tiget) – Le malattie genetiche rare sono state il terreno d’elezione ideale per mettere a punto questa tecnica poiché, attraverso virus opportunamente modificati e resi innocui, è possibile depositare nelle cellule una versione corretta del gene. Negli ultimi anni inoltre, questo approccio è stato esteso anche a malattie più diffuse come i tumori e nuove prospettive di applicazione saranno indubbiamente aperte dal gene editing, quella che potremmo definire la terapia genica 4.0”.
Fondazione Telethon, grazie a un metodo unico nel panorama italiano, segue infatti l’intera “filiera della ricerca” occupandosi della raccolta fondi, della selezione e del finanziamento di progetti, anche attraverso bandi, e dell’attività stessa di ricerca portata avanti nei centri della Fondazione ed anche nei laboratori esterni. Il lavoro di Fondazione Telethon arriva fino alle attività di sviluppo clinico e regolatorie, con l’obiettivo di rendere fruibile il risultato ai pazienti in termini di cure e terapie. Qui è inoltre disponibile il Bilancio di missione, nel quale è possibile consultare i numeri relativi alla rendicontazione dello scorso anno, nell’ottica di garantire trasparenza e correttezza nell’uso delle risorse che la Fondazione gestisce per il conseguimento della sua missione.
“Il sostegno continuo e la partecipazione attiva dei donatori e delle aziende che hanno deciso di supportarci rappresenta per Fondazione Telethon una spinta quanto mai necessaria per proseguire nel percorso e per mantenere fede al patto fatto con i donatori stessi, cioè trovare terapie e cure per le malattie genetiche rare – ha dichiarato Francesca Pasinelli, Direttore Generale di Fondazione Telethon – I nostri partner svolgono un’attività di responsabilità sociale d’impresa che non è, come spesso avviene, un atto di carità occasionale e puntuale, ma al contrario è partecipazione responsabile e duratura nel tempo ad uno sforzo che, per dare frutto, richiede costanza, tanto impegno e molte risorse”.
I risultati della ricerca scientifica sono stati e saranno possibili dunque soltanto grazie alla vicinanza di chi, come cittadini e aziende partner, supportano in maniera continuativa il lavoro dei ricercatori affinché sia possibile trovare cure per le malattie genetiche rare, in un percorso, come quello della ricerca, che spesso non consente tempi brevi e che quindi necessita di un costante supporto nel corso degli anni.
BNL Gruppo BNP Paribas è al fianco della Fondazione Telethon dal 1992, raggiungendo un totale ad oggi di 300 milioni di euro a sostegno della ricerca scientifica per la cura delle malattie genetiche rare. Una partnership che rappresenta uno dei maggiori progetti di fund raising in Europa e che conferma, inoltre, l’attenzione della Banca alle persone e alla Società, in una strategia di “positive banking” che punta, anche attraverso il business, a dare un contributo positivo verso un futuro migliore, in un’ottica di sostenibilità sociale, ambientale ed economica.
“La ricerca è futuro – afferma Andrea Munari, Amministratore Delegato di BNL e Responsabile di BNP Paribas in Italia - perché agisce per il benessere nella vita delle persone. Con Telethon la ricerca è anche presente, un presente che, grazie all’eccellenza dei ricercatori italiani, significa cure a malattie genetiche finora addirittura sconosciute. Attraverso l’impegno della comunità di oltre 18mila persone di BNL e delle Società del Gruppo BNP Paribas in Italia, siamo partner della Fondazione da 28 anni, un cammino comune fatto di risultati concreti, certificati, trasparenti”.
Il sostegno di Ferrarelle a Fondazione Telethon rappresenta un binomio tra ricerca scientifica e supporto delle aziende partner ormai consolidato da anni, che può dunque rappresentare un modello da seguire sia per lo sviluppo del territorio locale, in Campania ad esempio dove è presente l’Istituto Telethon di Genetica e Medicina (Tigem) e dove nasce proprio Ferrarelle, e allo stesso tempo per l’intero Paese.
“La responsabilità sociale non è solo un modello positivo di fare impresa ma è oramai una delle leve imprescindibili dello sviluppo sostenibile – ha dichiarato Michele Pontecorvo, Vicepresidente Ferrarelle SpA – Supportare realtà ed eccellenze virtuose del nostro territorio significa partecipare attivamente allo sviluppo della vita sociale e culturale della collettività e sostenendo progetti in ambito scientifico e ambientale, anche al progredire del suo benessere”.