AI, AIM-NASH, MASH

Si chiama AIM-NASH e aiuta a determinare la gravità della steatoepatite associata a disfunzione metabolica, con la promessa di migliorare l’affidabilità degli studi clinici per nuovi trattamenti

Per la prima volta il Comitato per i Medicinali per uso Umano (CHMP) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha emesso una “Qualification Opinion” per una metodologia innovativa basata  sull’intelligenza artificiale (AI). Lo strumento si chiama AIM-NASH e aiuta i patologi ad analizzare le scansioni di biopsie epatiche per determinare la gravità della MASH, steatoepatite associata a disfunzione metabolica. La promessa è di migliorare l'affidabilità e l'efficienza degli studi clinici sui nuovi trattamenti, riducendo la variabilità nella misurazione dell’attività della malattia (infiammazione e fibrosi). Le evidenze presentate al CHMP dimostrano che le letture delle biopsie effettuate con AIM-NASH, verificate da un unico patologo esperto, sono in grado di determinare in modo affidabile l'attività della MASH con minore variabilità rispetto allo standard attuale, che prevede un consenso tra tre patologi indipendenti. 

LA MASH

La MASH (steatoepatite associata a disfunzione metabolica, precedentemente nota come steatoepatite non alcolica – NASH) è una condizione in cui l’accumulo di grasso nel fegato provoca infiammazione, irritazione e cicatrizzazione progressiva, senza un consumo significativo di alcol o altre cause note di danno epatico. È strettamente legata all'obesità, al diabete di tipo 2, all’ipertensione, all’alterazione dei livelli di colesterolo e all’accumulo di grasso addominale. Se non trattata, può evolvere in una forma avanzata di malattia epatica.

Uno dei problemi degli studi clinici è misurare con precisione l’entità e le caratteristiche di questa infiammazione. I trial sui nuovi trattamenti per la MASH si basano spesso sulle biopsie, che prevedono il prelievo di piccoli frammenti di tessuto epatico per confermare la presenza di infiammazione e cicatrizzazione. Sebbene le biopsie rappresentino il gold standard per dimostrare l’efficacia di nuovi farmaci sperimentali, un ostacolo significativo è l’elevata variabilità nei trial clinici per MASH/NASH: i patologi possono non essere sempre d’accordo sulla gravità dell’infiammazione o della fibrosi.

Aver ottenuto il parere positivo di EMA significa che le evidenze generate dallo strumento possono essere accettate come scientificamente valide nelle future richieste di autorizzazione.

COME FUNZIONA QUESTO NUOVO STRUMENTO DI AI

AIM-NASH è un sistema basato sull’intelligenza artificiale che utilizza un modello di apprendimento automatico addestrato su oltre 100.000 annotazioni di 59 patologi, che hanno analizzato più di 5.000 biopsie epatiche in nove ampi studi clinici.

Lo strumento qualificato è "bloccato", il che significa che il modello di machine learning non può essere modificato o sostituito. Tuttavia, il CHMP incoraggia l’ottimizzazione del modello, sottolineando che eventuali cambiamenti significativi potrebbero richiedere una nuova qualificazione.

ANZITUTTO LA PREVENZIONE: I TUMORI EPATICI SONO IN CRESCITA

Negli ultimi vent'anni, i casi di carcinoma epatocellulare sono aumentati del 25-30%, un incremento preoccupante legato soprattutto alla diffusione della steatosi epatica, comunemente nota come "fegato grasso", che significa un eccessivo accumulo di grasso nelle cellule del fegato. Circa il 20% di chi ne è affetto sviluppa la MASH, che aumenta in modo significativo il rischio di tumore al fegato.

Oltre a sviluppare nuovi strumenti per diagnosticare meglio la MASH nell’ottica di ridurre la probabilità di sviluppare tumori epatici, è fondamentale dare le indicazioni per uno stile di vita sano, anzitutto con un’alimentazione che faccia ampio uso di fonti vegetali varie e a bassissimo consumo di grassi, zuccheri e sale. La letteratura scientifica ha ampiamente dimostrato che le persone con obesità, con diabete di tipo 2 ipertese e in ipercolesterolemia hanno una maggiore probabilità di sviluppare MASH.

ORMAI IL RUOLO DELLA DIETA È ASSODATO

Uno studio recentemente pubblicato su Nature conferma che il tumore ha origine nelle cellule epatiche danneggiate dalla MASH, rivelando un legame diretto tra l’alimentazione e l’insorgenza del cancro. Studi su modelli murini e campioni di tessuti umani hanno dimostrato che una dieta ricca di grassi e zuccheri – tipica di chi sviluppa la MASH – provoca danni al DNA delle cellule epatiche, spingendole in uno stato di senescenza. In questa fase, le cellule restano vive e metabolicamente attive, ma perdono la capacità di dividersi. Normalmente, la senescenza è un meccanismo di difesa contro i tumori: il tempo extra permette all’organismo di riparare i danni o eliminare le cellule compromesse prima che possano proliferare in modo incontrollato. Nel caso degli epatociti, invece, questo sistema sembra mal funzionante: alcune cellule danneggiate sopravvivono alla senescenza e si trasformano in minacce silenziose, pronte a riattivarsi e favorire la crescita tumorale in qualsiasi momento.

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