Due realtà italiane implementano
una collaborazione – già avviata l’anno scorso – per la ricerca, lo sviluppo e la commercializzazione di dispositivi medici basati su applicazioni digitali
Sul portale EpiCentro dell’Istituto Superiore di Sanità si legge: “ogni due secondi, nel mondo, una persona che ancora non ha compiuto settant’anni di età muore a causa di una malattia cronica non trasmissibile (MCNT): patologia cardiaca, cancro, diabete e patologia polmonare hanno superato la patologia infettiva come principali cause di morte a livello globale”. I numeri parlano chiaro: queste patologie richiedono una certa attenzione, dal punto di vista medico ma anche sociale, e la ricerca di soluzioni innovative per migliorare il percorso terapeutico e il decorso della malattia è fondamentale. In questo contesto si inserisce perfettamente la collaborazione, ampliata di recente - tra Polifarma e daVi DigitalMedicine per la ricerca, lo sviluppo e la commercializzazione di dispositivi medici basati su applicazioni digitali per il trattamento dei pazienti affetti da malattie croniche.
Le malattie croniche rappresentano la prima emergenza sanitaria anche nel nostro Paese e il digitale, che negli ultimi anni ha premuto l’acceleratore dell’innovazione in sanità, potrebbe portare beneficio ai pazienti. Coniugare l’esperienza in campo farmaceutico, più tradizionale, e le opportunità offerte dalle più recenti tecnologie potrebbe portare a soluzioni efficaci. Polifarma, azienda farmaceutica fondata nel 1919, e DaVi Digital Medicine, una ben più recente start up focalizzata sulla ricerca e sviluppo di dispositivi per la medicina digitale (in particolare terapie digitali e supporti farmacologici), hanno quindi combinato le loro professionalità per far fronte comune contro le malattie croniche. Più nello specifico, lo scopo è quello di offrire nuove opportunità di salute ai pazienti con disturbi della vista e gastrointestinali.
Già nel 2022 è stata avviata una collaborazione con il progetto QK-Digital, una candidata terapia digitale per il trattamento dell’ipertensione arteriosa. L’obiettivo è quello di combinare terapia farmacologica e digitale per migliorare i risultati clinici attesi con la sola assunzione del farmaco. Tramite l’utilizzo di una app viene monitorata la pressione arteriosa (Digital Monitoring), vengono offerti formazione e supporto (Digital Self-Management Education Support), ed è ottimizzata una specifica terapia farmacologica antipertensiva (Digital Drug Support). Questo rappresenta il primo risultato della collaborazione, condotta secondo il modello della open innovation, tra un’azienda farmaceutica italiana e una startup innovativa. Il dispositivo potrebbe ricevere la certificazione già nel 2024.
In questi giorni è stato annunciato un nuovo accordo per la ricerca, lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti quali Digital Drug Supports e dispositivi di monitoraggio digitale, oltre alle già citate terapie digitali. In questo caso il focus si sposta sul telecontrollo della funzione visiva e sull’ottimizzazione dell’intervento farmacologico per alcuni disturbi gastrointestinali. Protagonisti di questa nuova fase della collaborazione tra Polifarma e daVi DigitalMedicine sono lo sviluppo di Darsana, candidato dispositivo medico digitale per il monitoraggio della funzione visiva, e di un Digital Drug Support per ottimizzare l’azione di farmaci per lo svuotamento intestinale nella preparazione di indagini diagnostiche.
Come descritto in un recente comunicato stampa, Darsana è un dispositivo digitale di misurazione per il telecontrollo della funzione visiva che consente al paziente di effettuare in modo autonomo, con una app sul proprio smartphone, i test di Amsler, Macchia Cieca, Tavola Ottotipica e Test di Ishihara. I risultati dei test vengono inviati direttamente al medico oculista, che può in tal modo controllare la funzione visiva in modo costante e identificare precocemente eventuali necessità di approfondimento. Per quanto riguarda i Digital Drug Supports, si tratta di dispositivi medici basati su applicazioni digitali che consentono al paziente di modificare il proprio comportamento nei confronti della terapia, creando in tale modo le migliori condizioni d’uso del farmaco. Ciò avviene, ad esempio, attraverso il ricordo della assunzione, la formazione sulle modalità di inalazione o ingestione, la condivisione delle esperienze con altri pazienti trattati precedentemente, la comunicazione con il medico, il supporto sociale da parte dei familiari, la gestione degli eventuali effetti collaterali associati all’uso del farmaco.
“Il significato di Digital Medicine riguarda il software che migliora gli esiti clinici della malattia, sia attraverso misurazioni, sia attraverso interventi. Lo sviluppo di Digital Therapeutics, Digital Drug Supports e Digital Monitoring richiede competenze varie e differenziate, che sono distribuite tra imprese farmaceutiche, startup innovative e accademia”, afferma Giuseppe Recchia, co-fondatore e CEO daVi DigitalMedicine. “Solo con un reale approccio di Open Innovation è possibile mettere insieme ed allineare tutte queste competenze necessarie allo sviluppo di questo prodotti. Questa collaborazione rappresenta per l’Italia un ulteriore passo nello sviluppo di un nuovo modello di medicina, che coniuga l’esperienza della tradizione farmaceutica con le nuove opportunità della tecnologia digitale. Oggi questo nuovo modello viene definito ‘Medicina Digitale’, tra qualche anno sarà chiamato semplicemente ‘Medicina’”.