La medicina del futuro, con quasi 2000 spettatori, è stata tra i protagonisti di Focus Live 2019, l’evento dedicato alla divulgazione scientifica sul tema “Come vogliamo vivere nel 2019”
Con un’affluenza di circa 15mila visitatori – di cui oltre 1800 studenti - Focus Live 2019 ha riempito il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo Da Vinci di giovani, famiglie e appassionati di scienza dal 21 al 24 novembre. In questa cornice, Osservatorio Terapie Avanzate (OTA) - in collaborazione con la Fondazione Telethon e grazie al contributo non condizionato di Celgene, Gilead, Novartis, Pfizer e Roche - ha raccontato “come ci cureremo nel 2029” attraverso diverse attività ed entusiasmando quasi 2000 spettatori.
Una suggestiva installazione immersiva per illustrare, con un video a 360° e 7K, come funziona la terapia genica, l’evento “Geni e cellule: le terapie del futuro. La rivoluzione biomedica raccontata dai suoi protagonisti” - svoltosi sabato sera sul palco principale - e i tre diversi “speaker’s corner” ideati per spiegare in maniera molto divulgativa cosa sono le terapie avanzate. Grazie a queste attività, OTA è riuscito a portare il pubblico giovane e di non esperti nell’affascinante mondo della medicina del futuro.
“I giovani e le terapie avanzate sono un binomio vincente: sia gli uni che gli altri rappresentano il presente più innovativo e la speranza di un futuro migliore. Per questo abbiamo voluto rivolgere i nostri messaggi ad un pubblico ampio, e in modo particolare alle scuole così che i giovani possano capirne il valore e crescere con la consapevolezza di quanto lavoro e investimento ci sia, da parte dell’intera comunità scientifica, dell’industria e delle istituzioni, dietro a questo balzo scientifico epocale”, così Francesco Macchia, direttore editoriale di Osservatorio Terapie Avanzate, spiega perché OTA ha voluto imbarcarsi in questa nuova sfida di cui si dice, a posteriori, entusiasta. “Vedere la meraviglia negli occhi di chi è entrato nella nostra installazione, rispondere alle tante domande, è la massima ricompensa per uno sforzo organizzativo di non poco conto per una realtà giovane come la nostra”. A soli 9 mesi dal lancio del portale, il sito web ad oggi conta circa 25mila utenti unici, oltre 30mila visite totali e 400 parole chiave concentrate nelle prime due pagine di ricerca. Inoltre, a giugno l’evento targato OTA "AT2 – Advanced Talks on Advanced Therapies" aveva fatto segnare il tutto esaurito all’Ara Pacis di Roma.
Sabato sera, sul palco principale del Focus Live 2019, OTA ha voluto portare scienziati del calibro di Luigi Naldini, Direttore Istituto Telethon San Raffaele per la Terapia Genica, pioniere delle terapie avanzate e ideatore della terapia genica per la grave immunodeficienza ADA-SCID, Michele De Luca, Direttore del Centro per la Medicina Rigenerativa "Stefano Ferrari" Università di Modena e Reggio Emilia, che ha sviluppato un trattamento basato su cellule staminali epiteliali per le gravi ustioni della cornea e colui grazie al quale è stata interamente ‘ricostruita’ la pelle del piccolo Hassan affetto da epidermolisi bollosa. E poi rappresentati delle istituzioni regolatorie, come Giulio Pompilio del Comitato Terapie Avanzate di EMA e, naturalmente, una rappresentanza dei pazienti: a portare un’emozionante testimonianza è stato il giovane Salvatore Lo Re, nato con una forma grave di talassemia e oggi ‘rinato’ grazie ad uno dei primi interventi di terapia genica su questa patologia rara. Un evento che ha letteralmente “inchiodato alla sedia il pubblico che affollava la sala” -riporta Focus – facendogli fare un viaggio tra le recenti scoperte della biomedicina, accompagnati dall’esperienza in prima persona di chi la vive tutti i giorni.
“Ad oggi, le terapie avanzate sviluppate e in commercio in Europa sono solo nove, di cui cinque disponibili anche in Italia. Ma è un campo in continua evoluzione e la stima è che entro il 2029 potremmo avere a disposizione più di 50 terapie in grado di cambiare la storia di malattie oggi ritenute incurabili”, spiega Francesca Ceradini, direttore scientifico di OTA. “Parliamo di terapia genica e terapia cellulare per le malattie genetiche, e di CAR-T per i tumori. A differenza dei farmaci tradizionali, le terapie avanzate non utilizzano molecole chimiche ma le cellule viventi del nostro corpo e il DNA, ovvero il nostro codice genetico. La grande rivoluzione sta nel fatto che queste terapie sono in grado, con un’unica o pochissime somministrazioni nella vita, di agire direttamente sulla causa della malattia per permettere di arrestarla o, addirittura, di curarla”.
La biomedicina si trova di fronte ad un cambiamento epocale e le terapie avanzate sono le indiscusse protagoniste di questa rivoluzione che porta con sé promesse, ma anche sfide. La partecipazione consapevole sarà in questo senso fondamentale: la comprensione di queste nuove tecnologie a disposizione dei pazienti deve includere non solo la comunità scientifica e le istituzioni, ma anche media e i cittadini in generale, cosicché quello che fino a poco tempo fa sembrava solo fantascienza diventi una realtà condivisa da tutti.
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