DNA

Ancora illegale in molti Paesi, l’editing genomico fa discutere scienziati e bioeticisti in tutto il mondo. Cina e Germania a confronto.

Pochi mesi fa la comunità scientifica è stata fortemente scossa dalla notizia della nascita delle due gemelline cinesi geneticamente modificate. Ancora oggi non tutti gli aspetti della vicenda sono stati chiariti: non è stato pubblicato un lavoro scientifico, non c’è stata condivisione dei campioni biologici con altri scienziati, non è chiaro se siano in corso altre gravidanze con embrioni modificati e non si conoscono le generalità e lo stato di salute delle bambine (inclusa la conferma dell’avvenuta correzione genetica). Ma cosa è stato fatto finora per la regolamentazione dell’uso clinico dell’editing genomico?

A dicembre 2018, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha istituito una commissione apposita, la WHO Expert Advisory Committee on Developing Global Standards for Governance and Oversight of Human Genome editing, con l’obiettivo di esaminare le implicazioni etiche, scientifiche, legali e sociali per formulare un quadro di norme appropriate per la governance dell’editing genomico. Alcuni tra i maggiori esperti al mondo hanno richiesto una moratoria internazionale, apparsa sulle pagine di Nature a marzo e, più di recente, le U.S. National Academies e la Royal Society inglese hanno costituito una commissione internazionale per valutare il potenziale clinico dell’editing genomico sulle linee germinali. La pratica è illegale in molti Paesi, ma dopo la vicenda cinese gli esperti hanno ritenuto necessario prendere in mano la situazione per gestirla al meglio. Nel prossimo futuro, questa commissione organizzerà incontri pubblici e un seminario internazionale per provare a delineare linee guida condivisibili sull’utilizzo di CRISPR su embrioni e sulle possibili gravidanze.

Una notizia recente arriva dalla Germania, dove il Consiglio Etico Tedesco ha presentato un’indagine sull’etica riguardante i possibili interventi di editing genomico su embrioni umani e cellule germinali, con un atteggiamento bendisposto verso queste nuove terapie avanzate. “Il Consiglio non ritiene che la linea germinale umana sia inviolabile. Tuttavia, ritiene che gli interventi sulle linee germinali siano eticamente irresponsabili allo stato delle conoscenze attuali, a causa dei rischi incalcolabili ad essi associati.”, così viene spiegato sul comunicato stampa rilasciato il 9 maggio. Prerequisito necessario per qualsiasi futura applicazione, oltre all’efficacia e all’istituzione di appropriate procedure di supervisione (sia a livello nazionale che internazionale), è la sicurezza: prima di qualsiasi applicazione clinica, i rischi dovranno essere ridotti a un livello eticamente accettabile, cosa che viene valutata per qualsiasi altra terapia. È da sottolineare il fatto che la Germania non vuole dare il via libera all’impianto di embrioni geneticamente modificati senza controllo, ma l’editing genomico è considerato legittimo dal punto di vista etico nel caso in cui si intervenga per eliminare alcune malattie monogeniche ereditarie, per ridurre i rischi associati alle patologie multifattoriali, o per migliorare le caratteristiche e le abilità umane. Ribaltando il punto di vista, quando le procedure saranno sicure ed efficienti, sarà considerato inaccettabile non intervenire per migliorare la salute dei nuovi nati, ad esempio non correggendo il gene che causa la fibrosi cistica. La legge tedesca sulla protezione degli embrioni del 1990 vieta le modifiche sulla linea germinale ai fini della procreazione e, a causa delle vicende storiche, la Germania è stata reticente a farsi coinvolgere in qualsiasi cosa rischiasse di richiamare alla memoria le pratiche di eugenetica del periodo nazista. Pur tenendo in considerazione la storia del Paese – come scrive Sharon Begley su STAT – la maggioranza del Consiglio ha espresso un giudizio favorevole se l’editing verrà utilizzato per evitare o ridurre i rischi di patologie genetiche e, soprattutto, se non ci saranno effetti collaterali dovuti all’inserimento di mutazioni non previste, magari legate all’insorgenza di altre malattie.

Mentre la Germania si mostra di ampie vedute, la Cina è pronta a introdurre un nuovo regolamento sull’editing genomico umano, come spiegato su Nature. Secondo la bozza del nuovo Codice civile cinese, in revisione dal 2002, geni ed embrioni rientreranno nella sezione dei diritti della persona da difendere. Di conseguenza, qualsiasi tipo di esperimento che metta in pericolo la salute umana o viola le norme etiche sarà classificato come una violazione dei diritti fondamentali della persona, con le dovute conseguenze. L’ultima bozza del documento è stata consegnata al principale organo legislativo del Paese ed è probabile che venga adottato da marzo 2020. L’inclusione dell’editing genomico è stata un’aggiunta dell’ultimo minuto, ovviamente stimolata dallo scompiglio internazionale causato dal ricercatore He Jiankui, responsabile della vicenda delle gemelline. Per la prima volta le norme relative al genoma umano vengono inserite nel Codice civile, proprio nel Paese in cui è cominciata la discussione scientifica internazionale più complessa degli ultimi anni.

 

Con il contributo incondizionato di

Website by Digitest.net



Questo sito utilizza cookies per il suo funzionamento Maggiori informazioni