Se provaste a dire a un amico o a un collega di lavoro che “non tutti i virus vengono per nuocere”, in un momento come quello che stiamo vivendo, marchiato a fuoco dal virus SARS-CoV-2 e dai suoi nefasti effetti, vi guarderebbe con stupore e sospetto. Eppure è davvero così: i virus, che sono oggi percepiti come i nostri nemici numero 1, possono diventare dei preziosi alleati per sconfiggere malattie genetiche e tumori. A spiegarlo nel dettaglio ci ha pensato Barbara Bernardini, autrice del servizio “Il virus che salva la vita” dedicato alla terapia genica andato in onda ieri sera (martedì 1 settembre) su RAI1 durante l’ultima puntata della 40esima edizione di Superquark. Il servizio è stato realizzato con il contributo di Osservatorio Terapie Avanzate.
Chissà se Ole Kirk Christiansen, l’imprenditore danese che ha inventato i LEGO, avrebbe mai immaginato che la modularità consentita dall’uso creativo dei suoi mattoncini avrebbe potuto essere fondamentale anche per riparare l’organismo umano. Probabilmente no, visto che nel 1916, quando Christiansen aprì la sua bottega, la medicina rigenerativa, apparteneva al campo della fantascienza. Oggi come allora i celebri mattoncini permettono a milioni di bambini di dare sfogo alla propria fantasia. Ma anche i ricercatori ne sono affascinati e qualcuno li ha presi ad esempio per un progetto di ricerca, tanto semplice quanto funzionale, che ha l’obiettivo di favorire la riparazione delle ossa.
La gestione dei sintomi è essenziale dal punto di vista psicologico e fisico durante il percorso terapeutico dei pazienti oncologici: le valutazioni cliniche vengono fatte a distanza di alcuni mesi ma, tra un appuntamento e l’altro, può capitare che vengano lasciati senza un intervento medico e che i problemi vengano rilevati a distanza di settimane. Per migliorare questa situazione, i ricercatori francesi hanno sviluppato un algoritmo per aiutare gli oncologi ad intervenire precocemente al primo segnale di una potenziale ricaduta. L’algoritmo è associato ad una app chiamata Moovcare®, sviluppata dall’azienda Sivan: si tratta della prima terapia digitale rimborsata in Francia e ha l’obiettivo di monitorare i pazienti affetti da cancro al polmone.
A inizio agosto la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha approvato il farmaco risdiplam (con il nome commerciale Evrysdi™) - sviluppato grazie alla collaborazione di Roche, PTC Therapeutics e SMA Foundation - per il trattamento dei pazienti di età pari o superiore a due mesi con atrofia muscolare spinale (SMA), una rara e spesso fatale malattia genetica. Risdiplam è la seconda terapia su RNA ad essere approvata negli Stati Uniti per la SMA ed è il primo farmaco autorizzato per questa patologia ad essere somministrato per via orale, come si farebbe con uno sciroppo.
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