Un gruppo di ricercatori del Children’s Hospital of Philadelphia (CHOP) e della Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania guidato dal dott. Avery C. Rossidis e dal dott. William H. Peranteau del CHOP ha pubblicato un articolo sulla rivista scientifica Nature Medicine nel quale viene descritta nei dettagli la procedura di correzione del DNA di alcuni feti di topo usando uno specifico correttore (BE3, Base Editor 3) per trattare una rara e letale affezione genetica, la tirosinemia ereditaria di tipo 1 (HT1).
L’incontro sui banchi dell’università, alla facoltà di Biotecnologie, tra Valentina Fossati e Angela Simone non ha solamente prodotto una duratura amicizia ma ha permesso a queste due donne di confezionare un’opera di grande valore per comprendere a pieno il significato e il valore di due delle nuove frontiere della medicina moderna: le cellule staminali e la terapia genica.
La maggior parte dei non addetti ai lavori ha nella testa solo concetti vaghi, il più delle volte approssimativi quando non completamente distorti, che altro non sono se non un frullato di scienza, religione, politica e fantascienza, spesso anche dosate in maniera sbagliata. Perciò non stupisce che non siano comprese chiaramente certe notizie nelle quali si fa cenno a protocolli di editing genomico: il caso del dott. Hu, lo scienziato cinese che ha affermato di aver fatto nascere due gemelline dal patrimonio genetico modificato in laboratorio è un esempio e un ottimo punto di partenza per affermare l’importanza di opere divulgative su temi scientifici di attualità quale è "E l’uomo creò l’uomo"(Bollati Boringhieri), della biologa e giornalista scientifica Anna Meldolesi.
a cura di Anna Meldolesi
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